martedì, Settembre 2, 2025

Fratelli Menéndez, possono davvero essere scarcerati?

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C’è parecchia agitazione attorno al destino dei fratelli Menéndez: dopo la serie Monsters di Ryan Murphy sono molti a essersi interessati al caso di Lyle e Erik, che nel 1989 avevano ucciso a sangue freddo i genitori e per questo sono stati condannati all’ergastolo. Sul loro caso ultimamente è uscito su Netflix anche il documentario The Menéndez Brothers che ha aperto ulteriori squarci sulla loro situazione: diverse testimonianze, infatti, fanno pensare che i fratelli abbiano agito in risposta ad anni e anni di abusi da parte del padre e una tacita connivenza da parte della madre. Negli ultimi giorni il procuratore distrettuale di Los Angeles, George Gascón, da molti considerato come riformista e piuttosto empatico nei confronti di casi di questo tipo, ha detto in una conferenza stampa di essere venuto in possesso di nuovi documenti che potrebbero diventare prove decisive per eventualmente arrivare a una revisione del processo. Ma i Menéndez potrebbero davvero essere liberati?

Cosa potrebbe succedere ai fratelli Menéndez

Da quello che si può capire fino ad ora, Gascón potrebbe puntare a una richiesta di ridurre la loro pena. Ciò non significa che i Menéndez potrebbero tornare liberi, anche perché tutto dovrebbe passare per l’approvazione del giudice titolare del caso, William Ryan. Le opzioni sembrerebbero a questo punto due: assecondare il loro ricorso all’habeas corpus, quindi annullare la loro condanna (ma ciò potrebbe avvenire solo se le nuove prove dimostrassero che, fossero state presentate prima, il processo avrebbe avuto un corso completamente diverso), oppure – cosa più probabile – chiedere che la loro sentenza venga riformulata. Se appunto le nuove prove (in particolare una lettera di Erik a un cugino in cui parlava delle molestie del padre) sono ancora al vaglio e non è detto che vengano accettato, l’ufficio del procuratore distrettuale sta già ristudiando il file dei fratelli: secondo la Special Directive 22-05, infatti, si possono ridiscutere le sentenze per via di traumi infantili e anche di buona condotta in carcere.

Secondo i dati dell’ufficio del procuratore distrettuale citati da Variety, durante l’amministrazione di Gascón sono state 300 le persone che hanno visto la loro pena ridiscussa, tra cui 28 condannati per omicidio di primo grado (come i Menéndez) e 5 condannati all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionata. Al momento pare che la prima decisione a riguardo potrebbe arrivare al 26 novembre, quando il giudice dovrebbe rispondere alle richieste del procuratore distrettuale. L’unica variabile in questo frangente è che, essendo negli Stati Uniti la carica di procuratore distrettuale, come altre, elettiva, Gascón dovrà vincere le prossime elezioni previste per il prossimo 5 novembre (sì, nella stessa data delle presidenziali Trump vs Harris); anche se perdesse, rimarrà in carica fino al giuramento dell’avversario il successivo 2 dicembre, e ci sarebbe comunque tempo per fissare un’audizione per la cosiddetta resentencing. Il destino dei Menéndez è dunque appeso a parecchie variabili, ma c’è chi spera che la svolta sia imminente.

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