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Di spesa sanitaria si parla spesso, anche e soprattutto in termini di “sostenibilità”. Dopo una fase espansiva, dovuta anche allo choc pandemico, si è tornati ad altri ritmi e, come osservava un’analisi Ocse, “nell’attuale contesto fiscale e nella lenta crescita economica, altre priorità come la difesa, l’energia, la transizione verde e il sostegno sociale competono sempre più con la sanità per la spesa pubblica”.
Tuttavia, come rimarcava l’approfondimento, “le classiche misure di controllo dei costi e le politiche volte a promuovere un invecchiamento sano, seppur benvenute, non sono sufficienti di per sé a modificare radicalmente la traiettoria ascendente a lungo termine della spesa sanitaria”. Ecco quindi il bisogno di politiche di cambiamento “più ambiziose e trasformative” che includono, oltre ai tagli, uno sfruttamento dei benefici della tecnologia e della trasformazione digitale dei sistemi sanitari.
In un panorama così complesso, gli attori innovativi del segmento puntano a dare un contributo all’obiettivo più generale, cercando di agire soprattutto sul tema prevenzione e stili di vita. Un ruolo in questa partita lo rivendica Dr.Feel: il servizio di lifestyle healthcare che offre agli utenti assistenza sanitaria immediata, percorsi online con specialisti selezionati e tecnologie avanzate, è recentemente salito alla ribalta complice l’annuncio dell’ingresso nel portafoglio investimenti di Wellness Holding, il family office della famiglia Alessandri, focalizzato su progetti innovativi legati al mondo della tecnologia e della salute.
Far stare bene
Se per anni la famiglia Alessandri, fondatrice di Technogym, è stata associata al concetto di Wellness, la nuova visione ha preso di recente la forma di Healthness, una crasi che a sua volta porta al concetto di Precision Wellness. La consapevolezza che vivere più a lungo in salute significa gestire meno anni alle prese con acciacchi e patologie è il punto di partenza per personalizzare diversi aspetti, a partire dai protocolli di allenamento, complici prodotti e tool Ai-driven.
La visione del “far star bene”, prima ancora del curarsi, è anche al cuore di Dr.Feel come spiega a Wired l’amministratore delegato Alessandro Fazio. “Partiamo da due grandi problematiche, la prima è la difficoltà di accesso alle cure, soprattutto di qualità. Dall’altra parte, però, c’è anche una visione parziale della salute che oggi è vista come ”ho un sintomo, trovo un medico che mi dà una diagnosi, un riscontro”. In realtà la salute, più del 50%, è determinata dallo stile di vita. Se Dr.Feel risolvesse il problema di dare un accesso immediato alle cure, a integrazione o supporto del sistema sanitario attuale, pubblico o privato, copriremmo una parte dell’esercizio. Il tema è passare dalla cura al prendersi cura, andando a unire la medicina con tutta la componente di miglioramento dello stile di vita. Più che parlare di sostituzione o di integrazione (delle prestazioni esistenti, ndr), parliamo di una trasformazione dell’approccio. La sostenibilità del sistema sanitario futuro deriva dalla capacità di prendere in carico le persone prima che arrivino alla struttura sanitaria, di farle stare bene e quindi di evitare che si ammalino o riammalino poi in futuro”.