lunedì, Settembre 1, 2025

Perché i disastri interconnessi, dai terremoti alle inondazioni, sono la nuova normalità

Must Read

Questo articolo è stato pubblicato da questo sito

I disastri interconnessi, dalla pandemia di Covid-19 alle inondazioni improvvise e agli incendi devastanti fino al recente e violentissimo terremoto in Kamchatka, sono ormai la nostra nuova normalità. A raccontarlo è stato un nuovo studio dei ricercatori della Northeastern University, che ha approfondito un concetto che gli esperti chiamano policrisi. “Siamo in una nuova era di disastri e shock, e la vecchia terminologia che abbiamo utilizzato finora non cattura appieno il grado di cambiamento che abbiamo realmente subito”, ha commentato l’autore Daniel Aldrich. Lo studio è stato pubblicato su Global Sustainability.

Clima, crisi alimentari e effetti a cascata

La policrisi

Il concetto di policrisi è nato all’inizio degli anni ’70 per indicare una convergenza di molteplici disastri interconnessi. Sulla scia della pandemia di Covid-19 e della guerra in Ucraina, tuttavia, ha assunto un nuovo significato. Secondo gli autori, infatti, sebbene si tratti di sfide indipendenti, queste catastrofi come pandemie e guerre sono sempre più viste come sviluppi legati a crisi più grandi. La loro reale gravità, inoltre, viene misurata non solo in base ai loro impatti immediati, ma anche in base agli effetti a cascata che scatenano. “Quello che vediamo ora quando osserviamo questi disastri è che sono collegati a una confluenza di eventi e problemi più ampi, che si tratti di incendi boschivi multipli contemporaneamente o che i prezzi dei mutui stiano aumentando in tutto il Paese”, ha commentato Aldrich. “Potremmo avere, ad esempio, una pandemia e un uragano che si verificano contemporaneamente mentre i funzionari stanno tagliando il bilancio della Fema (Federal Emergency Management Agency). Questo tipo di combinazione rende la situazione una policrisi“.

I disastri interconnessi

I ricercatori citano diversi esempi chiave di policrisi, come l’invasione di locuste del deserto in alcune parti dell’Africa subsahariana, che si è verificata nel 2020, quando la regione stava già combattendo contro la crisi alimentare causata dal caos nelle catene di approvvigionamento dovuto alla pandemia. Un altro esempio di policrisi è la guerra in Ucraina che ha causato un’impennata dei prezzi del pane, contribuendo a una carenza di circa 30 milioni di tonnellate di grano e aggravando la crisi alimentare in alcune parti dell’Africa che dipendevano dalle esportazioni ucraine.

I cambiamenti climatici

Se prima un evento catastrofico, quindi, era visto come singolo e autonomo oggi deve essere considerato come una policrisi. “Ciò che in passato sarebbe potuto rimanere un evento dirompente localizzato, un’invasione militare, una siccità regionale o un’alluvione improvvisa, un’epidemia contenuta, si trasformerà in una catastrofe globale di vasta portata”, scrivono gli autori. E i responsabili sono la crescente interconnessione dei sistemi sociali, combinata con i cambiamenti climatici, che intensificano la frequenza e la gravità dei disastri naturali. “I vecchi modi di pensare alle crisi e ai disastri non funzionano più”, ha concluso Aldrich. Con questi disastri interconnessi, quindi, lo studio sostiene che è arrivato il momento che studiosi, politici e governi si focalizzino sulla ricerca di “polisoluzioni“.

- Advertisement -spot_img
- Advertisement -spot_img
Latest News

Frankenstein di Guillermo Del Toro, il film presentato a Venezia ha grandi aspirazioni ma piccoli risultati

Poi si entra nel vivo con la parte nota della storia: il desiderio di creare la vita, un uomo...
- Advertisement -spot_img

More Articles Like This

- Advertisement -spot_img