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Dagli incendi in Europa a quelli in America, è un 2025 da dimenticare. Da una parte all’altra dell’Atlantico aumentano gli ettari di territorio andati in fumo. Con gravi conseguenze sugli ecosistemi naturali, sulla sicurezza delle persone e con un aumento esponenziale dell’inquinamento. Prendiamo i numeri. In Canada le emissioni inquinanti legate agli incendi sono superiori alla media del periodo 2003-2024 già dallo scorso maggio. Nel paese l’estate 2025 è la seconda peggiore da che si registrano i dati.
Nel Regno Unito si è arrivati al record annuale di emissioni dovute agli incendi, ma anche la penisola Iberica e il Mediterraneo orientale hanno visto diversi focolai tra giugno e luglio. È questo, in estrema sintesi, il bilancio di mezza estate tracciato da Copernicus, un programma europeo di osservazione satellitare della Terra.
Le cose da sapere
La situazione in Nord America
La stagione degli incendi canadesi è cominciata lo scorso maggio, in particolare nelle provincie di Saskatchewan, Manitoba e Ontario. Dall’inizio dell’anno le emissioni dovute agli incendi scoppiati in Canada hanno raggiunto le 180 megatonnellate di carbonio, numero che pone il 2025 sul podio degli anni peggiori dacché è iniziata la raccolta dei dati 23 anni fa.
Il fumo generato da questi incendi ha peggiorato la qualità dell’aria non solo in Canada e negli Stati Uniti, ma ha attraversato l’Atlantico, raggiungendo l’Europa. Lo scorso 8 giugno, la stazione meteorologica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) sul Monte Cimone, in Emilia Romagna, aveva registrato l’arrivo di inquinanti generati dagli incendi canadesi.
Anche alcuni stati Usa hanno vissuto problematiche legate agli incendi. In luglio quelli scoppiati in Arizona hanno generato emissioni per 1,5 megatonnellate di carbonio, il livello più alto mai registrato in questo mese dell’anno. Nel New Mexico, invece, le emissioni dovute ai focolai sono state le terze peggiori dopo quelle del 2011 e del 2003.
La situazione degli incendi in Europa
Le emissioni causate dagli incendi che si sono verificati in Grecia e in Turchia sono tra le più consistenti da che Copernicus ne tiene traccia. Gli incendi che hanno colpito l’isola di Cipro tra il 22 ed il 23 luglio hanno raggiunto il valore più alto di emissioni mai registrato in un anno. E alla fine di quello in corso mancano ancora 5 mesi.