lunedì, Settembre 1, 2025

Caffè e antibiotici, un nuovo studio spiega cosa succede quando si mischiano

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Meglio non mischiare caffè e antibiotici. Se siete tra le persone che non rinunciano al caffè nemmeno quando sono sotto farmaci, forse dovreste rivedere le vostre abitudini, soprattutto in materia di antibiotici. Una recente ricerca sembra infatti dimostrare che alcune sostanze – comprese alcune di uso quotidiano come la caffeina – possono invertire gli effetti degli antibiotici sul batterio dell’Escherichia coli (E. coli).

Nello specifico, lo studio ha indagato il modo in cui i geni dell’E. coli legati al trasporto molecolare rispondono a 94 composti chimici. “I nostri dati dimostrano che diverse sostanze possono influenzare in modo sottile ma sistematico la regolazione genica nei batteri“, ha dichiarato Christoph Binsfeld, microbiologo dell’Università di Würzburg, in Germania, e coautore dello studio. Ad attirare maggiormente l’attenzione dei ricercatori è stata la caffeina.

La biologia dei batteri

I batteri Gram-negativi, come l’E. coli, sono circondati da una doppia membrana che regola il passaggio delle sostanze all’interno della cellula. Pensate a un castello con due file di mura e una serie di guardie. Sulla membrana esterna si trovano proteine chiamate porine, che formano canali che permettono l’ingresso di piccole molecole, e le cosiddette pompe di efflusso, responsabili della rimozione di composti tossici, compresi gli antibiotici.

Questo sistema è fondamentale sia per l’alimentazione dei batteri che per la loro capacità di resistere ai trattamenti antimicrobici. Tuttavia, il modo in cui i segnali chimici esterni influenzano la regolazione di questi meccanismi era fin qui poco conosciuto.

Il nuovo studio, pubblicato su Plos Biology, approfondisce come alcune proteine regolatrici – in particolare MarA, SoxS e Rob – modulano l’attività dei promotori associati ai geni fondamentali del trasporto molecolare. È probabile che una migliore comprensione del funzionamento di questi processi faciliterebbe lo sviluppo di metodi per combattere i batteri.

Caffè e antibiotici non vanno d’accordo

L’analisi dei ricercatori ha evidenziato che una particolare proteina, Rob (Right origin-binding protein), ha un ruolo più significativo di quanto previsto sul traffico molecolare. Uno dei risultati più sorprendenti emersi dal lavoro è stata l’interazione tra la caffeina e Rob, e le implicazioni dirette di questo processo per l’efficacia degli antibiotici. “La caffeina innesca una serie di eventi che iniziano con il regolatore genetico Rob e culminano nell’alterazione di diverse proteine trasportatrici nell’E. coli, che a sua volta riduce l’assorbimento di antibiotici come la ciprofloxacina“, ha spiegato l’autrice principale dello studio Ana Rita Brochado, ingegnere biologico dell’Università di Tubinga.

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