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Da decenni, l’aspirina è il farmaco più consigliato per scongiurare complicazioni cardiovascolari. A quanto pare, però, c’è un metodo migliore: un nuovo studio rileva che il clopidogrel, un comune antiaggregante piastrinico, è più efficace nella prevenzione di gravi attacchi cardiaci e ictus e non comporta rischi aggiuntivi .
La scoperta è frutto di una meta-analisi condotta da un team di scienziati provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Australia e Giappone, che ha preso in esame i dati clinici di quasi 29mila pazienti a cui era stata diagnostica una coronaropatia, nota anche come malattia coronarica o con l’acronimo inglese Cad.
Gli esperti hanno condotto una ricerca sistematica su database medici come PubMed, Scopus, Web of Science ed Embase, raccogliendo studi randomizzati pubblicati fino al 12 aprile 2025. L’obiettivo era identificare i lavori che confrontassero l’efficacia dell’aspirina rispetto a quella del clopidogrel nella prevenzione di decessi cardiovascolari, infarto miocardico e ictus.
Il confronto tra clopidogrel e aspirina
L’analisi si è concentrata su sette studi, che hanno fornito i dati clinici di persone che soffrivano di Cad e avevano assunto aspirina o clopidogrel per una media di 2,3 anni. I ricercatori hanno osservato che nei pazienti che avevano ricevuto l’antiaggregante il rischio di eventi cardiovascolari o cerebrovascolari era inferiore del 14% rispetto a quelli trattati con l’antinfiammatorio.
“Questi risultati si aggiungono alle evidenze che dimostrano che la monoterapia a base di clopidogrel è superiore a quella con aspirina per la prevenzione degli eventi cardiovascolari e cerebrovascolari, senza aumentare il rischio di emorragie. Inoltre sostengono l’uso preferenziale del clopidogrel rispetto all’aspirina per la prevenzione secondaria nei pazienti con Cad“, hanno dichiarato gli autori della ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet.