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In queste ore le gemelle siamesi Abby e Britty Hensel sono al centro di un ampio interesse e dibattito pubblico. Sono, infatti, appena diventate madri per la prima volta. Sui social, e in particolare su Tik Tok, è stata mostrato la prima foto del loro figlio, di cui tuttavia non è stato reso pubblico il sesso, mentre hanno deciso di mantenere la riservatezza sulla gravidanza e sul parto. Ecco cosa sappiamo su di loro.
Le gemelle siamesi
Le sorelle Abigail Loraine e Brittany Lee Hensel, nate nel 1990 e originarie del Minnesota, sono gemelle siamesi diencefaliche, vale a dire che condividono il corpo, ma hanno due teste, due colonne vertebrali e due ossi sacri separati. Abby controlla la parte destra del corpo e controlla, quindi, il proprio braccio e la propria gamba. Stesso discorso per Brittany che controlla, quindi, la parte sinistra. Oltre a condividere un paio di gambe e un paio di braccia, le gemelle siamesi hanno due cuori con un sistema circolatorio condiviso, due stomaci e tre polmoni. Condividono, inoltre, il fegato, l’intestino, la vescica e il sistema riproduttivo.
Chi sono i siamesi
I gemelli siamesi sono una coppia di gemelli monozigoti, ossia provengono dallo stesso zigote, crescono in un solo sacco amniotico e hanno una sola placenta, che nascono uniti e possono condividere alcuni organi. “Sono sempre dello stesso sesso con una maggior frequenza di quello femminile (3 volte superiore rispetto ai maschi)”, spiegano dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma. I gemelli siamesi, inoltre, sono classificati in base a quale parte del corpo li unisce, ad esempio a livello del torace, dell’osso sacro, del bacino, del cranio o della colonna vertebrale. Nel caso delle gemelle siamesi, si tratta di parapagi, ossia unite lateralmente, ma con due teste.
Perché sono attaccati
Il motivo della fusione dei gemelli si basa sulla mancata separazione della placca embrionale, ossia zigote in via di sviluppo, “tra il 15esimo e 17esimo giorno di gestazione o dalla fusione di 2 dischi amniotici, zigoti in via di sviluppo, a livello della colonna vertebrale, del torace, dell’addome o del bacino alla 3a o 4a settimana di vita intrauterina”, spiegano gli esperti. I gemelli siamesi, inoltre, risultano sempre uniti a livello della stessa area corporea e uno dei due è solitamente più piccolo o più debole dell’altro. “Le metodiche di diagnostica prenatale consentono di riconoscere tale situazione in fase prenatale e le statistiche a tal proposito ci informano che solo il 20% di tali neonati sopravvivono”, spiegano dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma, aggiungendo che il 28% muore in utero ed il 54% subito dopo la nascita a causa di gravi malformazioni. Nonostante questo, i progressi nelle tecnologie e chirurgia hanno migliorato i tassi di sopravvivenza. “Alcuni gemelli siamesi sopravvissuti possono essere separati chirurgicamente”, hanno spiegato dalla Mayo Clinic. “Il successo dell’intervento dipende dal punto in cui i gemelli sono uniti e da quanti e quali organi sono condivisi”.