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Dal gruppo Facebook “Mia moglie” al sito Phica.eu. E la lista è destinata ad allungarsi perché, come anticipato da Wired nei giorni scorsi, stanno aumentando a ritmo record le segnalazioni da parte degli utenti (sono già migliaia) su gruppi e siti destinati alla pubblicazione di contenuti e immagini a sfondo sessuale.
Risalire ai gestori delle piattaforme, agli iscritti e agli autori di contenuti e commenti è la missione della polizia postale che avrebbe già preparato un’informativa – il contenuto, al momento, è top secret – e, stando a quanto risulta, la Procura di Roma sarebbe in procinto di aprire un fascicolo. I riflettori sono puntati in particolare sul sito Phica.eu – attivo addirittura dal 2005, circa 38mila gli iscritti che si aggiungono ai 32mila del gruppo “Mia moglie” – anche perché fra i reati perpetrati ci sarebbe anche quello di revenge porn con richieste di riscatto (fino a 1.000 euro al mese) per la cancellazione delle foto o per essere rimossi dalla lista degli iscritti. Ma le fattispecie di reato sarebbero molteplici: violazione della privacy, diffamazione aggravata, estorsione.
Quali sono i prossimi passi
Perché sono fondamentali le denunce a Phica.eu
La polizia postale sta cercando di risalire la catena “informatica”, ossia di individuare le sedi legali delle piattaforme e dei relativi titolari, nonché dei server collegati. Secondo quanto sta emergendo in queste ore, dietro il sito Phica.eu ci sarebbe un 45enne originario di Pompei, residente a Firenze, che sarebbe l’amministratore.
Il quotidiano Domani, che ha anticipato la notizia, ha pubblicato il nome dell’uomo titolare di una piccola società, Lupotto Srls, fondata a Genova nel 2023 per fare campagne pubblicitarie tramite influencer: Vittorio Vitiello. L’uomo sarebbe stato individuato a seguito della denuncia presentata dalla sindaca del capoluogo toscano, Sara Funaro, e sarebbe già stato ascoltato dagli inquirenti. A fornire ulteriori dettagli è l’esperto di cyberintelligence Alex Orlowsky: “È stato interrogato Vittorio Vitiello, residente in Toscana, di 45 anni e conosciuto come BossMiao o Phicamaster. È lui che si occupava delle estorsioni per far cancellare i contenuti dal sito. Giustizia verrà fatta”, scrive sul suo profilo Facebook.
Finita nell’indagine la società Hydra che si occupa di servizi di pagamento elettronico per diverse piattaforme, con sede legale a Sofia, in Bulgaria. La società fa capo al manager Roberto Maggio (che vive tra Dubai e Sofia) il quale, però, si smarca e annuncia azioni legali: “Non sono il gestore di Phica.eu”, l’attività di Hydra “si concentra solo sulle transazioni, non sui contenuti” (la società è stata rintracciata proprio a seguito dei pagamenti legati alla piattaforma Phica.eu). E il manager ha annunciato che denuncerà la piattaforma. “Avvieremo tutele legali contro chi ha diffuso notizie false, denunceremo phica.eu, procederemo contro chi ha mandato insulti e minacce sui miei social. Ho piena fiducia nella Polizia postale che dispone degli strumenti per individuare i reali responsabili e fare chiarezza definitiva”.