venerdì, Settembre 5, 2025

Esame di maturità, le (poche) novità introdotte per il 2026

Must Read

Questo articolo è stato pubblicato da questo sito

Dal 2026 l’esame conclusivo delle scuole superiori tornerà a chiamarsi esame di maturità e cambierà alcune procedure, ma senza modificare la sostanza dell’impianto generale del sistema. La decisione arriva dal Consiglio dei ministri, che ha esaminato il decreto presentato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Il provvedimento ripristina quindi la denominazione rimasta in voga nel linguaggio parlato, abbandonando quella di “esame di Stato”. Ci sono comunque alcune novità sulle commissioni e sul colloquio orale.

Si tratta dell’ennesimo intervento in un percorso di riforme che, quasi a ogni legislatura, ha ridisegnato le prove finali: dal ritorno della seconda prova nel 2019 dopo la sospensione decisa dal governo Conte, alla reintroduzione degli scritti nazionali post-pandemia, fino alle continue variazioni del colloquio, oscillante tra formati multidisciplinari e prove più specialistiche. Intanto, mentre la scuola italiana continua a cercare un modello stabile, molte nazioni europee hanno scelto sistemi di valutazione che non prevedono esami finali standardizzati.

Le novità della maturità

Torna l’esame “di maturità”, come cambia l’orale

La principale modifica riguarda il colloquio orale, che abbandona l’attuale formato multidisciplinare per concentrarsi su quattro discipline specifiche. Dal 2026 gli studenti non dovranno più prepararsi collegamenti tra tutte le materie del quinto anno, quando si partiva dalla discussione dell’elaborato per poi arrivare alla presentazione dell’esperienza di alternanza scuola-lavoro fino ai nessi interdisciplinari che spesso caratterizzavano la prova orale.

Le quattro materie saranno individuate annualmente dal ministero attraverso un decreto specifico, in base alle competenze considerate fondamentali per ogni indirizzo di studio. La scelta risponde dichiaratamente alle richieste del mondo universitario e lavorativo di una maggiore focalizzazione sulle competenze verticali, eliminando quella dispersione che spesso rendeva il colloquio un esercizio di memoria, piuttosto che di competenza.

Non si potrà essere promossi facendo scena muta

Inoltre, il decreto introduce la bocciatura automatica per gli studenti che si rifiutano di sostenere il colloquio orale. La norma stabilisce che l’esame si considera validamente completato solo attraverso lo svolgimento regolare di tutte le prove: le due prove scritte nazionali e il colloquio orale. In questo modo viene eliminata una zona grigia del sistema attuale, dove l’assenza al colloquio non comporta necessariamente la bocciatura, ma viene valutata caso per caso dalle commissioni. La misura intende contrastare un fenomeno ricorrente, emerso con particolare evidenza alla maturità del 2025: alcuni studenti avevano scelto di fare “scena muta” come forma di protesta contro la scuola o i docenti, confidando di poter comunque ottenere la promozione grazie ai punteggi accumulati con le prove scritte e con il curriculum dello studente.

Le prove scritte rimangono invariate nella struttura ma cambiano data di svolgimento. L’esame inizierà giovedì 18 giugno 2026 con la prima prova scritta di italiano, abbandonando il consolidato avvio del mercoledì, mentre la seconda prova si svolgerà venerdì 19 giugno. Le commissioni potranno inoltre integrare il punteggio finale con un bonus massimo di 3 punti per i candidati che abbiano raggiunto almeno 97 punti complessivi.

- Advertisement -spot_img
- Advertisement -spot_img
Latest News

I nuovi prodotti Dyson presentati a Berlino, dal V16 Piston Animal al V8 Cyclone

Un nuovo aspirapolvere, il Dyson V16 Piston Animal, un aggiornamento di un vecchio modello e un purificatore che rompe...
- Advertisement -spot_img

More Articles Like This

- Advertisement -spot_img