domenica, Settembre 7, 2025

Porno AI, confessioni di un ventenne che ne è diventato dipendente

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L’interesse di Kyle per il porno creato con l’intelligenza artificiale è iniziato l’estate scorsa, in un momento in cui aveva toccato il fondo. All’apparenza, la sua era una vita normale: una relazione stabile con la fidanzata storica, un lavoro ben retribuito in una società di scommesse sportive: una routine rassicurante. Ma Kyle conviveva con un pensiero costante: trovare nuovi modi per alimentare la sua dipendenza dal porno, nonostante questo lo rendesse perennemente esausto. “Tutto quello che volevo fare era scorrere il telefono e guardare video. Non riuscivo a smettere, anche se sapevo che stava diventando un problema. Mi ero desensibilizzato – racconta a Wired – cercavo continuamente una nuova dose di eccitazione”.

È stato in quel periodo che si è imbattuto in un reel su Instagram che mostrava l’immagine di una donna generata dall’intelligenza artificiale, con “un seno estremamente grande, quanto il resto del corpo”. Pur sapendo bene che quello che stava guardando non era reale, Kyle ha avvertito una strana attrazione. “In un angolo del cervello pensavo: ‘Ok, lo trovo attraente’ – ammette –. Era una cosa che non avevo mai visto prima, e volevo vederne ancora.

L’inizio della dipendenza

Kyle è un cosiddetto gooner, un termine usato per indicare persone che si dedicano a sessioni prolungate e particolarmente intense di autoerotismo. Il 26enne, che per motivi di privacy ha chiesto di essere indicato solo con il nome di battesimo, racconta che nel momento più basso della sua dipendenza forzava la masturbazione “per abitudine, per un senso di dovere o per desiderio”. Un reel su Instagram lo ha trascinato in una spirale di piacere quasi onirico, spingendolo a cercare altri contenuti pornografici realizzati con l’AI, che ritraevano “donne con seni e areole sproporzionati, capezzoli enormi rispetto al resto del corpo e fianchi incredibilmente larghi”.

Kyle racconta di aver sempre avuto una passione per il surreale – “cose completamente innaturali e impossibili nella vita reale” – e che l’AI aveva moltiplicato la sua attrazione in modo esponenziale. Su Reddit aveva iniziato a commentare su r/BustyAIBabes e al lavoro spesso si ritagliava momenti per controllare X e Instagram. Oppure passava in rassegna il sito pornografico Xvideos a notte fonda, mentre la fidanzata dormiva, alla ricerca di “pov, video di sesso orale e spunti per masturbarmi. Ho iniziato a cercare contenuti più tabù, come il porno creato con l’AI. Poi è arrivato un momento in cui nemmeno quello mi eccitava più. Così ho dovuto spingermi verso contenuti AI ancora più estremi, dice.

La trappola del porno AI

Secondo uno studio del 2023, i siti pornografici sono tra i più visitati al mondo. Con la diffusione su larga scala dell’AI sono aumentate anche le preoccupazioni sui rischi che questo genere di intrattenimento per adulti, in continua espansione, comporta per chi soffre di disturbo da comportamento sessuale compulsivo (Csbd), una condizione riconosciuta dall’American psychiatric association e indicata talvolta come ipersessualità.

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