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Il rover Perseverance della Nasa ha raccolto su Marte un campione di roccia, chiamato Sapphire Canyon, prelevandolo nel luglio 2024 da una serie di affioramenti rocciosi ai margini della Neretva Vallis, una valle fluviale scavata dall’acqua che molto tempo fa si riversava nel cratere Jezero. E oggi finalmente gli esperti della Nasa hanno condiviso i dettagli dell’analisi del campione, mostrando in uno studio appena pubblicato su Nature, come i minerali esaminati siano sulla Terra solitamente associati alla materia organica. Serviranno, comunque, ulteriori indagini e approfondimenti per le conferme.
La scoperta di Perseverance
Il rover Perseverance
Perseverance, ricordiamo brevemente, è stato lanciato il 30 luglio 2020 con lo scopo di cercare tracce dei microrganismi che potrebbero aver vissuto in passato su Marte. Atterrato sul pianeta rosso il 18 febbraio 2021, il rover ha schierato i suoi 7 strumenti scientifici, tra cui SuperCam, che utilizza telecamere, laser e spettrometri per studiare la superficie marziana, e Mastcam-Z, una telecamera con uno speciale filtro per aumentare la risoluzione che registra video ad alta definizione e immagini panoramiche a colori e in 3D. A bordo, inoltre, c’è una stazione meteorologica per la raccolta di informazioni ambientali preziose per le future missioni, e campioni di materiale della tuta spaziale in modo che la Nasa possa studiarne il comportamento su Marte.
Sapphire Canyon
Da quando è atterrato nel cratere Jezero, una regione di Marte che si pensa sia stata un tempo un delta fluviale e che la Nasa ritiene possa aver ospitato la vita come la conosciamo, il rover Perseverance ha raccolto 30 campioni rocciosi, ma ha ancora 6 provette vuote da riempire. In questo caso, ricordiamo brevemente, Sapphire Canyon è il 25esimo campione prelevato da una roccia chiamata Cheyava Falls. Descritta in precedenza dalla Nasa, la roccia a forma di punta di freccia è adornata da specifici motivi, definiti come “semi di papavero” e “macchie di leopardo”, e contiene caratteristiche interessanti che potrebbero aiutare a capire se Marte abbia ospitato forme di vita microscopiche in un lontano passato. Infatti, come raccontato in un video della Nasa pubblicato il 10 aprile 2025, da Morgan Cable, ricercatrice scientifica di Perseverance, le Cheyava Falls sono “l’unico posto su Marte che abbiamo trovato finora in cui abbiamo prove chimiche che potrebbero essere avvenute reazioni chimiche associate alla vita, così come molecole organiche“.