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Per Gilmore, vedere il proprio nome su Charlie’s Murderers ha avuto un impatto immediato e terrificante.
“Mi fa davvero temere per la mia sicurezza – ha raccontato la giornalista a Wired –. Mi sento malissimo per tutte le persone citate. È chiaro che lo scopo del sito è fare esattamente quello da cui mettevo in guardia nel post che mi ha fatto finire lì: vendicarsi“.
Da quando il sito ha aperto, Gilmore ha ricevuto diverse minacce di morte e di stupro da quando il sito è stato aperto mercoledì sera (Wired ha esaminato gli screenshot delle email e dei messaggi diretti ricevuti dalla giornalista). Per il momento, dice di non aver ancora denunciato le minacce alla polizia.
“Ho ricevuto email e messaggi diretti in cui mi promettono di scoprire dove vivo – racconta –. C’è gente che sostiene che le mie informazioni siano su 4chan e mi dice di sperare che io venga ‘stuprata e uccisa’ e di ‘divertirmi a camminare per le strade’ della mia città, di cui fa il nome“.
Nel momento in cui scriviamo, il portale elenca una quarantina di persone, citandone in molti casi il nome completo, dettagli lavorativi, posizione e account social. I gestori, che sono anonimi, affermano di aver ricevuto “migliaia” di contributi. “Saranno tutti esaminati e caricati a breve – si legge in una nota sul sito –. Questo è un archivio permanente e presto conterrà una funzione di ricerca“.
“Molto probabilmente saremo felici di rispondere alle vostre domande“, hanno scritto a Wired le persone che controllano il sito web in un’email, salvo poi non rispondere alle comunicazioni successive.
Il sito chiede alle persone di segnalare via email i potenziali bersagli, inviando nome completo, la posizione e le informazioni sul posto di lavoro, oltre a screenshot dei post incriminanti sui social media. Una sezione del portale, aggiunta giovedì mattina, recita: “Questo non è un sito di doxxing. È un legittimo aggregatore di informazioni pubblicamente disponibili. È stato creato a scopo di educazione pubblica“.
“Cerchiamo di raccogliere e archiviare i casi di individui che promuovono o glorificano la violenza politica, proprio come archive.org o archive.is. Denunciamo fermamente ogni violenza politica e attività criminale“, prosegue il portale.