venerdì, Settembre 12, 2025

Chi è stato bombardato da Israele questa settimana, oltre a Doha e Gaza

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Il ministero degli Esteri siriano ha duramente condannato l’attacco dell’8 settembre, sottolineando che il modus operandi di Israele è una minaccia per la sicurezza nazionale.

Gli attacchi israeliani in Yemen

Nella giornata del 10 settembre il fuoco dell’esercito israeliano si è rivolto contro lo Yemen, a oltre duemila chilometri da Tel Aviv. Gli attacchi si sono concentrati nella capitale Sana’a, controllata dai ribelli Houthi, e hanno riguardato l’aeroporto, diverse strutture militari e politiche e aree residenziali. Il risultato? Una strage: secondo le autorità locali ci sono stati almeno 35 morti e 130 feriti e nel bilancio delle vittime sono inclusi numerosi civili.

Dopo il 7 ottobre 2023 e l’inizio del genocidio israeliano nella Striscia di Gaza, gli Houthi hanno condotto diversi attacchi e sabotaggi contro Israele, lanciando razzi verso il paese e colpendo navi nel mar Rosso. Allo stesso tempo Tel Aviv ha compiuto centinaia di attacchi in Yemen.

Gli attacchi israeliani in Libano

L’8 settembre l’esercito israeliano ha bombardato anche il Libano. Questo nonostante l’accordo di cessate il fuoco siglato nel novembre scorso dopo la violenta offensiva israeliana che aveva causato migliaia di morti, arrivando fino alla capitale Beirut.

Israele ha detto di aver colpito depositi militari e figure legate all’organizzazione politico-militare Hezbollah, una versione che non è stata verificata e che Tel Aviv usa abitualmente per giustificare i suoi raid militari, anche quando le vittime sono civili.. Il bilancio è di almeno cinque morti.

Gli attacchi israeliani a Gaza

Mentre l’offensiva militare israeliana raggiungeva diversi paesi arabi, il genocidio nella Striscia di Gaza non si è fermato. Gli attacchi israeliani sul territorio palestinese hanno avuto cadenza quotidiana e si sono concentrati su Gaza City. Solo nella giornata del 10 settembre sono state uccise 72 persone e il bilancio, dall’inizio della settimana, è di almeno 150 morti e oltre 500 feriti.

Gli attacchi alla Global Sumud Flotilla

Un altro paese dove questa settimana si sono verificati una serie di attacchi è la Tunisia. Il 9 settembre un oggetto incendiario ha colpito la “Family boat” della Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria in partenza per la Striscia di Gaza per cercare di portare tonnellate di aiuti umanitari e forzare il blocco israeliano. Il giorno successivo un secondo oggetto incendiario ha colpito un’altra imbarcazione della flotta. La missione si trovava a poche centinaia di metri dalla costa tunisina, in attesa di partire in direzione del territorio palestinese.

Gli attacchi non hanno subito rivendicazioni ma la matrice israeliana è possibile, se non probabile. Nei giorni precedenti il governo di Tel Aviv aveva minacciato la Global Sumud Flotilla, sottolineando l’intenzione di trattarla al pari di un’organizzazione terroristica (come Hamas, Hezbollah e gli Houthi, bombardati negli stessi giorni). Lo scorso giugno sempre Israele aveva attaccato e sequestrato l’imbarcazione della Freedom Flotilla (parte della Global Sumud Flottilla) che si stava avvicinando carica di aiuti umanitari al territorio palestinese, mentre a maggio un’altra barca della missione umanitaria era stata colpita da due droni al largo di Malta. Nel 2010 la flotta navale israeliana aveva attaccato un’altra missione della Freedom Flotilla, causando nove morti e decine di feriti tra gli attivisti a bordo.

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