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Il cielo sopra Piazza San Pietro trasformato in un affresco di Michelangelo. È stato possibile grazie ai 3000 droni che si sono alzati nel cuore del Vaticano nella serata di sabato 13 settembre, durante l’evento internazionale intitolato “Grace for the World”. Un evento epocale, in quanto è il primo concerto a essere ospitato dalle lunghe braccia del colonnato del Bernini. Lo spettacolo che ha visto alternarsi artisti di fama mondiale, tra cui le esibizioni musicali dal vivo del Maestro Andrea Bocelli, Pharrell Williams con il coro gospel Voices of Fire, John Legend, il coro della Diocesi di Roma diretto dal Maestro Marco Frisina, John Legend, Clipse, Teddy Swims, Jelly Roll, Angélique Kidjo e molti altri, è stato impreziosito dall’esibizione aerea di droni e luci a cura di Nova Sky Stories, con immagini ispirate alla Cappella Sistina.
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Lo show di droni in Piazza San Pietro
Se pensare di realizzare un concerto a San Pietro vi sembra già logisticamente impegnativo, immaginate pensare di far alzare in volo tremila droni su quella che è una delle No Fly Zone con le maggiori restrizioni in Italia, anche se siamo nello Stato della Santa Sede. A Wired Kimbal Musk, fratello di Elon, amministratore delegato e fondatore dell’azienda Nova Sky Stories, ha raccontato quanto è stato complesso dal punto di vista tecnico e organizzativo realizzare questo tipo di spettacolo: “Ci sono diversi aspetti tecnici nei nostri droni che sono molto particolari – ha spiegato – L’azienda è nata nel 2012 ed è stata acquistata da Intel, diventando una sua divisione con circa 250 persone, impegnate nello sviluppo di tecnologia sofisticata per spettacoli luminosi con droni, con due priorità assolute: la sicurezza e l’affidabilità. Volare sopra il Vaticano, che considero il luogo più sacro al mondo, richiede una sicurezza al 100%”.
Musk ci spiega che non sono mai stati riportati incidenti, grazie a diversi sistemi di emergenza che garantiscono la sicurezza dei droni di Nova: “Se qualcosa dovesse andare storto, i droni sanno come reagire – ha detto – È stata proprio questa affidabilità a spingere il Vaticano a contattarci. Durante il percorso, con la morte di Papa Francesco, abbiamo dovuto spiegare al nuovo Papa, tramite i suoi collaboratori, che si trattava di un progetto sicuro e ad altissimo livello tecnologico. Abbiamo lavorato sia con le autorità italiane che con quelle vaticane”.
