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Pulse pesca le informazioni dalle interazioni dell’utente con ChatGPT oltre che dalle app connesse (con adeguato permesso d’accesso) come la posta elettronica oppure il calendario con tutti gli appuntamenti salvati. Lo scopo è quello di fungere da assistente tuttofare, costruito su misura e con capacità in divenire, destinate a affinarsi col tempo.
Cosa può fare ChatGPT Pulse
Concretamente, cosa può fare? Gli esempi forniti da OpenAI riguardano la sfera lavorativa e personale dell’utente, che una volta sveglio apre ChatGPT invece che i social, le app di messaggistica oppure altri contenuti preferiti. Si trova quindi il report personalizzato con per esempio le ultime sul viaggio in corso verso una determinata destinazione con consigli aggiornati su traffico, potenziali ristoranti e dritte, ma anche le ultime sulla squadra sportiva seguita e qualche suggerimento sui costumi da ordinare o realizzare per la festa in maschera del weekend successivo. Tutto è visualizzato con finestre a tema, con una grafica godibile con schede da scorrere, aprire o espandere. Ogni volta si può interagire dando un feedback su accuratezza o gradimento. La diffusione parte con gli utenti con piano ChatGPT Pro da 200 dollari al mese poi, come sempre avvenuto finora, arriverà anche ai Plus da 20 dollari al mese e infine agli utenti free.
