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Una nuova specie di pesce chirurgo di origine indopacifica è arrivata nelle acque italiane. Il suo nome è Acanthurus xanthopterus ed è stato identificato grazie a un progetto di citizen science promosso dal Museo di storia naturale di Comiso, esattamente lungo la costa sud-orientale della Sicilia, a Torre di Mezzo. La sua descrizione è stata pubblicata sulla rivista BioInvasions Records.
La nuova specie di pesce chirurgo
Acanthurus xanthopterus, noto anche come pesce chirurgo pinne gialle è una specie appartenente alla famiglia degli Acanthuridae. Il suo areale comprende l’intera regione indopacifica tropicale, predilige fondali duri e rocciosi in acque protette e profonde e si ciba di alghe, madrepore, crostacei, molluschi, idroidi e nematodi. Si tratta di pesci gregari, che vivono in banchi, anche se a volte si possono trovare singolarmente. Le sue popolazioni sono stabili, tanto che la lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn) classifica questa specie come “a rischio minimo”.
La prima volta nelle acque italiane
Sebbene la nuove specie di pesce chirurgo sia stata in precedenza individuata nel mar Mediterraneo, questa è la prima volta che viene trovata nelle nostre acque. “Il ritrovamento è molto importante perché rappresenta la prima segnalazione per le acque italiane e per il bacino centrale Mediterraneo, ma rappresenta anche la terza per l’intero Mediterraneo”, hanno precisato i ricercatori. “Questa segnalazione, che arriva a soli tre anni dalla sua prima raccolta nelle acque del Mediterraneo egiziano, sembra indicare una rapida espansione verso ovest, sebbene si possano prendere in considerazione ulteriori e indipendenti eventi di introduzione, a causa dell’attuale scarsità di dati sulla distribuzione della specie“.
L’analisi
Come raccontano i ricercatori, l’esemplare della nuova specie di pesce chirurgo è stato catturato nell’autunno 2024. La successiva identificazione tassonomica della specie è stata quindi effettuata dagli autori del nuovo studio attraverso analisi morfologiche e molecolari che hanno appunto confermato che si trattava di un acanturide tropicale indo-pacifico. “A causa della grande somiglianza morfologica di A. xanthopterus con altri acanturidi co-generici, è stata applicata la tassonomia molecolare per confermare la presunta identificazione morfologica”, si legge nello studio. “Considerando le acque costiere italiane, solo A. chirurgus e Z. xanthurum sono stati finora segnalati, il primo all’isola d’Elba nel 2012 e il secondo nelle acque della Sardegna orientale nel 2015, entrambi nel Mar Tirreno”. Ad oggi, precisano gli autori, la presenza di entrambe le specie nelle acque italiane sembrerebbe essere casuale, o meglio l’introduzione da acquari domestici sarebbe la via più plausibile.