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Stati Uniti sempre più impegnati per recuperare la quota pre-pandemia di viaggiatori internazionali, proprio quei visitatori che soggiornano più a lungo e spendono di più.
La destinazione ha ricevuto a livello globale una grande spinta a metà marzo, quando il presidente Joe Biden ha firmato la legge di spesa che includeva il Restoring Brand USA Act, che ha assegnato 250 milioni di dollari di finanziamenti per Brand Usa. “Il finanziamento permetterà a Brand USA e ai nostri partner di ricostruire la fiducia dei viaggiatori, stimolare la domanda e accelerare il ritorno dei visitatori e delle spese internazionali” spiega la nota di ringraziamento dello stesso al congresso ripresa da Travel Weekly.
Chris Thompson, ceo di Brand USA, ha sottolineato che i viaggi e i viaggiatori sono cambiati dal 2019 e così anche le strategie di marketing. Se prima era ‘necessario’ alimentare la domanda ora il desiderio di viaggiare è già lì, ma la capacità di viaggiare è il problema, quindi Brand USA sta lavorando per trasformare l’intenzione di viaggiare in realtà.
Tra le destinazioni che maggiormente contano sul rilancio ci sono le città statunitensi, che hanno sofferto in modo sproporzionato della mancanza di visitatori internazionali. La sola New York, come sottolineato da NYC & Company, si aspetta che i livelli di turismo aumentino del 70% quest’anno e tornino all’85% dei livelli del 2019 entro fine 2022, compresi 8 milioni di visitatori internazionali.
Washington, da parte sua, prevede circa 20 milioni di visitatori domestici quest’anno, cioè l’87% dei numeri pre-pandemia, anche se è probabile che gli arrivi dall’estero non raggiungano i livelli del 2019 fino al 2025.
