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Delta Air Lines archivia il secondo trimestre del 2022 con un utile inferiore alle attese, avvisando che la pressione sui costi rimarrà elevata per tutto l’anno a causa delle sfide operative. Il mese scorso, infatti, il vettore ha dovuto cancellare il 3,5% dei voli previsti e questo, sommato all’aumento dei costi del carburante, ha inciso sul risultato netto del trimestre.
La compagnia ha centrato profitti per 735 milioni di dollari grazie alla ripresa della domanda leisure e al ritorno – seppure lento – dei viaggi internazionali a fare da traino. I risultati si confrontano con la perdita di 940 milioni di dollari dello scorso trimestre, quando le operazioni di Delta erano state duramente colpite dalla variante Omicron. I ricavi si sono attestati a 13,8 miliardi di dollari, in aumento del 10% rispetto ai 12,5 miliardi di dollari del secondo trimestre del 2019.
Ed Bastian, ceo della compagnia, prevede comunque di raggiungere la capacità pre-pandemia entro l’estate del 2023 e sottolinea che Delta manterrà la sua capacità in linea con le risorse disponibili per garantire l’affidabilità operativa.
Per il terzo trimestre si attendono “utili consistenti” e per l’intero esercizio 2022 l’aspettativa è per un profitto “significativo”, nonostante la pressione causata dall’inflazione.