mercoledì, Settembre 10, 2025

Digitale, il mercato in Italia vale 77 miliardi

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Cloud, cybersecurity, big data e servizi informatici trainano il mercato del digitale italiano che, nel 2022, vale 77,1 miliardi di euro (+2,4%). Come evidenzia il rapporto Il digitale in Italia 2023, realizzato da Anitec- Assinform in collaborazione con NetConsulting cube, a crescere sono prodotti e servizi più innovativi, mentre calano le componenti tecnologicamente più mature.

Scendendo nel dettaglio, i servizi Ict segnano un +8,5% e si attestano a 14,8 miliardi di euro, trainati da cloud, mobile business e Iot; andamento positivo anche per contenuti e pubblicità digitali (+6,3%, a 14,5 miliardi di euro) e per il segmento software e soluzioni Ict (+6,2%, vale 8,6 miliardi di euro).

In calo invece il mercato relativo a dispositivi e sistemi, che registra un -1% e vede un rilevante ribasso nel segmento dei dispositivi Home & Office, mentre continuano a non essere positive, ma è solo un’ennesima conferma, le performance dei Servizi di rete Tlc (-2,7%).

Nel 2023, è attesa una crescita maggiore del mercato (+3,1%) che nel 2024 “tornerà a essere superiore a quella dell’economia nel suo complesso” (+4,3%). Diversi fattori incideranno sul biennio 2023-2024, come indica il report: al Pnrr si chiede un boost ma bisognerà poi capire quale sarà il reale utilizzo delle risorse destinate ai progetti di digitalizzazione e “la loro reale fattibilità in contesti territoriali e operativi complessi”. Non meno rilevanti gli impatti delle dinamiche nazionali e internazionali, l’incertezza economica potrebbe perdurare, e l’aumento dei costi esterni e interni al settore Ict.

Tuttavia, guardando fino al 2026, l’investimento in servizi di cloud computing, piattaforme di cybersecurity e soluzioni di big data management continuerà con grande soluzione di continuità in quanto “la spesa in tale ambito sta crescendo a tassi ben superiori alla media complessiva, in linea con le caratteristiche della domanda che tra il 2022 e il 2026 investirà nell’identificazione, sperimentazione e consolidamento dei casi d’uso a maggior valore per le proprie attività”.

I numeri sul 2022 traducono sul campo approcci e attitudini ormai strutturali: la migrazione verso il cloud è un fenomeno consolidato, trasversale ai settori e banco di prova della più generale volontà delle aziende di sostenere progetti più ambiziosi laddove possibile. Non stupisce la maggior esigenza di privacy e sicurezza, a fronte del crescita, anno su anno, dei cyberattacchi (+169% rispetto al 2021); e poi ancora l’adozione di soluzioni innovative per la customer experience & engagement; sempre più rilevanti, e l’utilizzo di sistemi avanzati di analisi dei dati e delle informazioni basati sull’intelligenza artificiale.

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