mercoledì, Giugno 18, 2025

Walter Villadei, dal traffico in orbita al ritorno sulla Luna, le nuove sfide dello spazio

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A sette mesi di distanza dalla partecipazione alla missione Axiom 3, il colonnello dell’Aeronautica militare Walter Villadei non ha dubbi: lo spazio è certamente un luogo di contesa geopolitica, ma il ritorno sulla Luna e la diminuzione del traffico in orbita sono le priorità che tutti i paesi dovranno affrontare nell’immediato.

Pronunciandosi su questi argomenti, lunedì 16 settembre Villadei ha riconsegnato la bandiera dell’Ordine di Malta, dopo averla dispiegata presso la Stazione spaziale internazionale (Iss) durante la spedizione svoltasi tra il 18 gennaio e il 9 febbraio 2024.

Come raccontato nei mesi scorsi da Wired, in quei venti giorni Villadei è stato impegnato nella realizzazione di ben 13 progetti scientifici, riguardanti i più disparati ambiti. Tra questi, gli esperimenti sulla proteina beta amiloide per la cura e la prevenzione di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer “anche per i futuri astronauti diretti sulla Luna e su Marte”; la sperimentazione, avvenuta per conto dell’Aeronautica, del software Isoc utile al “monitoraggio dei pericoli provenienti dallo spazio”; il test della tuta aerospaziale prodotta dalla startup italiana Spacewear. Durante la cerimonia di riconsegna della bandiera, Villadei ha avuto occasione di raccontare la sua esperienza e di parlare delle principali sfide che riguardano lo spazio.

Non è solo geopolitica

Sin dai tempi della Guerra fredda, la conquista dello spazio è motivo di sfida tra le superpotenze mondiali. Eppure, nonostante i forti interessi geopolitici che vi gravitano attorno, per Villadei la problematica principale è il suo grande affollamento. Per quanto possa apparire vasto, infatti, lo spazio viene descritto come “una risorsa limitata in termini di disponibilità delle orbite, dove si trovano troppi detriti spaziali e satelliti“. Una problematica affrontata nel concreto anche dall’Aeronautica militare italiana, che partecipa alla missione di sicurezza spaziale Space situational awareness (Ssa), iniziativa dell’Agenzia spaziale europea (Esa) deputata al monitoraggio dei detriti spaziali, affinché questi non danneggino le altre strutture in orbita come i satelliti e la Iss.

Per quel che riguarda lo spazio come possibile luogo di conflitto tra grandi potenze, Villadei spiega che le missioni alla Stazione spaziale internazionale sono, al contrario, un’occasione di incontro tra professionisti di diversa provenienza, pronti a vivere insieme momenti di intenso lavoro e di condivisione culturale: basti pensare che, durante la missione Axiom 3, nella Stazione spaziale internazionale si trovavano 11 astronauti di 9 nazionalità diverse. Un luogo di diplomazia extraterrestre, mentre il mondo è in subbuglio. La cooperazione serve a sviluppare le capacità tecnologiche, scientifiche e industriali che hanno permesso lo svolgimento della spedizione, realizzata a partire dall’unione del pubblico (le agenzie internazionali, oltre che l’Aeronautica per il nostro Paese) e del privato, (basti pensare al contributo del razzo Falcon 9 di SpaceX nel lancio del razzo).

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