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“L’innovazione si fa strada”, recita lo slogan di apertura di Ostiense Next: ecosistemi di innovazione, l’evento organizzato da Wired, Open-es e ROAD (Rome Advanced District) mercoledì 13 novembre. Ma tante strade messe insieme comprendono al loro interno strutture, dove le persone si riuniscono, lavorano, danno vita a progetti innovativi. Tutto ciò accade al Gazometro di Roma, dove all’inizio del ventesimo secolo sorgeva la zona industriale della città. In questo luogo simbolo del progresso della capitale, ROAD ha istituito un polo di ricerca e sviluppo delle innovazioni e delle tecnologie. Qui aziende, startup, giovani talenti, creativi e imprenditori possono incontrarsi e lavorare fianco a fianco per dare forma alle loro idee.
I distretti di Ostiense
Già oggi l’area di Ostiense che abbraccia il Gazometro è animato da diversi distretti. C’è il distretto tecnologico, con ROAD che coinvolge i giovani talenti delle aziende aderenti e studenti per guidare i progetti generati in ambito innovazione e sostenibilità. Anche Maker Faire presidia la zona da anni allo scopo di agevolare l’accesso alle tecnologie.
C’è poi il distretto creativo e culturale, a cui partecipano nomi del mondo dell’istruzione come Naba (Nuova Accademia delle Belle Arti) e realtà come Videocittà, il festival che affronta i temi della rigenerazione urbana, di grande importanza per ROAD. C’è, infine, il distretto educativo, che tra gli altri vede la partecipazione di Talent Garden da sempre attivo sui temi dell’alfabetizzazione digitale, e dell’Università Roma Tre, da sempre impegnata nel dare nuova vita a ex fabbriche o aree destinate all’abbandono.
L’area del Gazometro
Come spiegato dal Rettore dell’Università Roma Tre Massimiliano Fiorucci, oggi l’università ha il dovere di tornare protagonista dell’evoluzione del territorio, e può farlo attraverso l’impegno in quegli ambiti della ricerca accademica che hanno una ricaduta diretta sulla cittadinanza. Favorendo l’incontro tra enti pubblici e aziende private, oggi il Gazometro vuole essere il laboratorio di esperimenti e iniziative imprenditoriali da proporre direttamente a chi vive il territorio.
L’area sorge nel cuore del quartiere romano di Ostiense, nato a inizio Novecento come una borgata e, a partire dagli anni Novanta, popolato sempre di più da studenti, giovani lavoratori e imprenditori. Come mostra il Presidente dell’VIII Municipio di Roma Capitale Amedeo Ciaccheri, negli ultimi vent’anni il numero di aziende e attività private presenti in zona che fatturano oltre un milione e mezzo all’anno è più che triplicata. Ciò significa che lo spirito d’iniziativa scorre nelle vie e nelle vene di chi attraversa il quadrante. Ma tutta questa energia ha bisogno di essere affiancata da un’ampia partecipazione delle istituzioni, utile a mitigare gli stravolgimenti che interessano la zona. A tal proposito, dal palco di Wired, Open-es e ROAD la referente del Comitato di quartiere Ostiense-Piramide Rossella Vichi spiega che questo cambiamento non è stato accompagnato da un adeguato aumento dell’offerta dei servizi pubblici. Anzi: “qui non ci sono scuole né centri sportivi, e non ci sono neanche parchi o piazze in cui incontrarsi”, dice. Per questo motivo, oltre a offrire lo spazio a progetti che coinvolgono i giovani in attività che puntano a innovazione e sostenibilità, l’auspicio è quello di veder sorgere iniziative sempre più aperte al coinvolgimento della cittadinanza. Ilaria Delsere della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma è sulla stessa linea, sottolineando l’importanza di preservare la morfologia della vecchia zona industriale.
I progetti prioritari
Le realtà che animano il Gazometro sono decine e hanno gli scopi più disparati, e ROAD si prepara ad accoglierne sempre di più. Tuttavia, se l’intenzione è quella di avere un impatto diretto sulla qualità della vita dei cittadini, alcune iniziative sembrano prioritarie. Sentito da Wired, il Program Manager Officer di ROAD Mattia Voltaggio sottolinea che i progetti di cui si sente maggiore necessità sono quelli che cercano di offrire soluzioni sostenibili per migliorare la mobilità di Roma, a oggi una delle grandi sfide che affronta una metropoli così complessa.
Una città che adesso, grazie a ROAD, può contare su un importante spazio “permeato dall’ambiente circostante, in cui gli investimenti per l’innovazione possono trovare un riscontro immediato sul mercato e sulle persone”, continua Voltaggio. Ma l’area presentata in questa circostanza vuole essere solo un primo passo, un primo “nodo tra i nodi” in cui mettere a punto il futuro della capitale. Monica Lucarelli, Assessora alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità di Roma, rende noto che il Campidoglio vorrebbe riqualificare, sempre con il supporto di pubblico e privato, anche altri siti abbandonati, in particolare nei quartieri di Corviale e San Basilio, dove sorgeranno le fucine di idee capaci di partorire la città del domani.