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Per Kamala Harris è venuto il momento di parlare, dopo mesi e mesi in cui ha scelto la carta del silenzio. L’ex vicepresidente degli Stati Uniti, che è stata anche l’ultima candidata democratica alla presidenza prima di perdere contro Donald Trump lo scorso novembre, aveva scelto di mantenere un basso profilo negli ultimi mesi. Ma nelle ultime ore ha rotto gli indugi, annunciando diversi impegni pubblici. Innanzitutto sarà ospite proprio oggi, giovedì 31 luglio, del late night show di Stephen Colbert (lo stesso programma di cui è stata di recente annunciata la cancellazione, probabilmente anche per via dello zampino politico dello stesso Trump). E in quell’occasione ribadirà un importante annuncio già anticipato in queste ore sui suoi social: Harris pubblicherà il prossimo 23 settembre il suo nuovo memoir, 107 Days, libro edito da Simon & Schuster che racconterà proprio la sua travagliata (e insolitamente breve) campagna elettorale.
La campagna elettorale di Kamala Harris
Già procuratore generale della California dal 2011 e senatrice dal 2017, era stata scelta da Joe Biden come sua vice-presidente dopo la sua vittoria nel 2020. Nel 2024 era poi subentrata in corsa, a luglio, dopo che erano sorti diversi dubbi sulla salute e la lucidità dello stesso Biden: Harris si è così trovata ad affrontare una campagna elettorale affrettata, con tempi ridotti e un impianto comunicativo che è stato ribaltato ripartendo da zero. “Quello che il mondo ha visto durante la campagna è solo una parte della storia. Il mio nuovo libro è un dietro le quinte della mia esperienza alla guida della più breve campagna presidenziale della storia moderna”, ha scritto sui suoi canali social. In un video che accompagna l’annuncio, ha aggiunto: “Poco più di un anno fa ho lanciato la mia campagna a presidente degli Stati Uniti: 107 giorni in cui ho viaggiato per il paese lottando per il futuro”. Poi aggiunge: “Credo che ci sia valore in ciò che ho visto, imparato e in ciò che servirà per progredire”.
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Due annunci importanti
La notizia del memoir di Kamala Harris arriva il giorno dopo un altro suo annuncio, ovvero la rinuncia a candidarsi a governatrice della California, dopo che per mesi si era parlato di lei come possibile successora del governatore attuale, il democratico Gavin Newsom (che non può essere rieletto avendo già concluso due mandati). “Ho ammirazione e rispetto straordinari per chi dedica la propria vita all’impegno pubblico, al servizio della loro comunità e della loro nazione”, ha scritto sempre sui social: “Allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che la nostra politica, il nostro governo e le nostre istituzioni hanno spesso deluso il popolo americano, culminando in un momento di crisi”.
La motivazione della sua scelta continuava così: “Mentre guardiamo al domani, dobbiamo impegnarci ad abbracciare il cambiamento tramite metodi nuovi e un pensiero fresco”. L’idea di Harris è che si debba dunque prendere un po’ di pausa per ripensare gli strumenti della politica e della comunicazione pubblica, cosa che probabilmente vorrà fare anche col suo memoir: “Ogni tanto la lotta richiede tempo”, conclude lei: “Ma io rimango piena di speranza”.
