martedì, Settembre 9, 2025

The voice of Hind Rajab è IL film della Mostra del Cinema di Venezia 2025

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È stato il film più applaudito di tutti, The Voice of Hind Rajab della tunisina Kaouther Ben Hania. Ha commosso e convinto tutti, all’unanimità. Questo perché ci sono film importanti, film ritenuti necessari, film che esprimono un’urgenza narrativa e film che hanno il potere di immortalare la storia mentre accade. The Voice of Hind Rajab è tutto questo e molto altro ancora. Ha il potere di raccontare a chi guarda la disumanità di quanto sta accadendo a Gaza senza retorica, mettendo in scena in stile documentaristico i fatti di un giorno – purtroppo come tanti, negli ultimi due anni- nel centro operativo dei soccorritori volontari della Mezzaluna Rossa palestinese. Una bambina chiama per chiedere aiuto da Gaza, per implorare: «Salvatemi».

È una storia struggente perché vera, la bambina si chiamava Hind Rajab, aveva 6 anni quando il 29 gennaio 2024 è rimasta intrappolata in un’auto crivellata da 355 proiettili insieme alla sua famiglia. Tutti morti tranne lei, che ebbe la forza di chiamare e implorare di essere soccorsa. La regista utilizza le registrazioni audio vere delle sue telefonate, e ricrea con rispettosa fedeltà l’ambiente lavorativo e umano della Mezzaluna Rossa. Nel raccontare la vicenda di Hind Rajab porta sullo schermo non solo il dramma della guerra a Gaza, portata avanti sulla pelle dei civili e dei bambini, ma anche quello di una burocrazia lentissima, per cui 180 minuti non bastano ad avere un lasciapassare di un’ambulanza e quel lasciapassare non basta a garantirne l’incolumità. Racconta la frustrazione dell’impotenza, l’attesa, la paura, la speranza, il silenzio di quando gli aiuti non arrivano. È un film enorme, anche dal punto di vista tecnico: il ritmo è incalzante, il pathos in crescendo, il realismo smaccante, le performance degli attori più vere del vero (bravissimi Saja Kilani, Clara Khoury, Motaz Malhees e Amer Hlehel). Nella schiera dei produttori del film spuntano non a caso nomi altisonanti come Brad Pitt, Joaquin Phoenix, Alfonso Cuaron, Jonathan Glazer e Rooney Mara, uniti nel supportare e dare visibilità a questo film.

Di fatto è “il” film della Mostra, il favorito per il Leone d’Oro, ma soprattutto quello che fotografa un momento storico di dolore e senso di impotenza mondiale. Un’opera che segna uno spartiacque anche morale: nessuno potrà più dire “Non sapevo”, tutti si rivedranno nell’abisso di disperazione, rabbia e frustrazione dei protagonisti del film. Volontari che ogni giorno rischiano la loro salute, mentale e fisica, per salvare altre vite. Per stare al telefono con le vittime, finché non arrivano i soccorsi, se e quando li faranno arrivare. Potenti anche i titoli di coda con le immagini vere – e la madre di Hind – che ci restituiscono ciò che è stato, e ciò che purtroppo continua ad accadere. Il grido «Free Palestine» a Venezia ha coperto gli applausi.

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