giovedì, Settembre 11, 2025

Chi è Larry Ellison (Oracle), l'uomo più ricco del mondo

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Da un contratto con la Cia negli anni Settanta al vertice della ricchezza mondiale. L’ottantunenne Larry Ellison ha scalzato Elon Musk – che lo considera il suo mentore – diventando l’uomo più ricco del pianeta con un patrimonio stimato di 393 miliardi di dollari. Il sorpasso è avvenuto dopo che Oracle, la società da lui co-fondata, ha annunciato contratti per 300 miliardi con OpenAI nel settore dell’intelligenza artificiale. Secondo il Wall Street Journal, la notizia ha spinto le azioni a +43% e la capitalizzazione verso i 900 miliardi di dollari. La forza di Oracle sta nel controllo dei database che gestiscono i dati più sensibili del pianeta: se Amazon processa un ordine, una banca approva un mutuo o un ospedale accede a una cartella clinica, con ogni probabilità stanno usando tecnologia Oracle per farlo. Dagli anni Ottanta il suo software è uno standard industriale considerato insostituibile, e il nuovo accordo con OpenAI – il più grande contratto cloud mai firmato, che richiederà energia pari al consumo di quattro milioni di persone – rafforza la centralità dell’azienda nell’era dell’intelligenza artificiale.

Dalle origini governative all’impero del software aziendale

Larry Ellison ha costruito la sua fortuna partendo da un contratto con la Cia – l’agenzia di spionaggio americana – negli anni Settanta per sviluppare un sistema di gestione database. Il progetto, battezzato con il nome in codice “Oracle”, divenne il fondamento dell’omonima società che oggi rappresenta uno dei pilastri del software aziendale globale. Oracle serve le principali corporation della lista Fortune 500 e gestisce infrastrutture cloud critiche per banche, governi e multinazionali. Ellison, che ha guidato l’azienda come amministratore delegato per 37 anni prima di diventare chief technology officer nel 2014, mantiene il controllo attraverso una partecipazione superiore al 40% del capitale e continua a presiedere il consiglio di amministrazione.

La forza di Ellison è stata quella di non limitarsi ad adattarsi, ma di intuire da che parte soffiasse il vento dell’innovazione, trasformando Oracle nel corso degli anni. Già negli anni Novanta, quando tutti puntavano sul software da installare sui computer, Ellison aveva previsto che il futuro sarebbe stato nel cloud: programmi e dati accessibili via internet, senza bisogno di supporti fisici. All’epoca era un’intuizione visionaria, che solo due decenni dopo si sarebbe realizzata. Nel 2020, in piena pandemia, Oracle lascia la Silicon Valley e trasferisce la sede centrale ad Austin, in Texas, seguendo l’esodo delle big tech verso stati con tasse più basse e maggiore libertà imprenditoriale: una mossa che conferma la capacità di Ellison di anticipare i cambiamenti e posizionare l’azienda dove le opportunità future sono più favorevoli. Oggi l’azienda collabora con i principali player del cloudAmazon, Microsoft e Google – combinando la potenza delle infrastrutture globali con la specializzazione dei database Oracle. Questi accordi hanno fatto crescere i ricavi in maniera significativa, portando la capitalizzazione dell’azienda vicino ai 900 miliardi di dollari, a un passo dal club esclusivo delle aziende da mille miliardi.

L’accordo con OpenAI, creatore di ChatGPT, rappresenta l’ennesima scommessa ambiziosa di Oracle, questa volta sull’intelligenza artificiale. Il contratto prevede la fornitura di infrastrutture computazionali per supportare lo sviluppo e l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale sempre più sofisticati. Oracle fornisce servizi cloud anche a xAI, la startup di intelligenza artificiale fondata da Musk, ed è parte integrante del progetto Stargate, un’iniziativa congiunta con SoftBank e OpenAI che prevede investimenti fino a 500 miliardi di dollari per costruire data center dedicati all’intelligenza artificiale. Safra Catz, amministratore delegato di Oracle, ha dichiarato che il valore complessivo dei contratti ricorrenti dell’azienda potrebbe superare il mezzo trilione di dollari nei prossimi anni.

Il network di potere tra tecnologia, politica e media

Al culmine della sua carriera e del successo di Oracle, l’influenza di Ellison si estende ben oltre il settore tecnologico, muovendosi con decisione tra politica e affari globali. Il miliardario mantiene rapporti consolidati con Donald Trump, frequentando il resort presidenziale di Mar-a-Lago e partecipando a incontri nello Studio Ovale. Non a caso Oracle è emersa come principale candidata per l’acquisizione di TikTok nel contesto delle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina sul controllo dei dati e delle piattaforme social. Trump ha pubblicamente definito Ellison “un uomo straordinario” e “una specie di ceo di tutto”, riconoscendone l’influenza trasversale nel mondo degli affari americano.

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