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Le autorità hanno rivelato che Tyler Robinson avrebbe pianificato meticolosamente l’attacco, arrivando nel campus universitario già martedì 8 settembre alle 8:29 del mattino con una Dodge Challenger grigia per studiare i luoghi. Il sospetto indossava una maglietta bordeaux, pantaloncini chiari e un cappello nero con logo bianco, abbigliamento simile a quello che portava quando è stato arrestato dagli investigatori della contea di Washington. La ricostruzione video delle sue mosse mostra Robinson mentre attraversa i corridoi dell’università, sale sul tetto e raggiunge la posizione di tiro prescelta.
Il coinquilino di Robinson ha mostrato agli investigatori i messaggi scambiati sulla piattaforma Discord, dove il sospetto aveva discusso dettagli dell’operazione. In quei messaggi Robinson parlava di recuperare un fucile da un “punto di raccolta”, di nasconderlo avvolto in un asciugamano e di aver personalizzato i proiettili con delle incisioni. Cox ha rivelato che sui bossoli non esplosi gli inquirenti hanno trovato scritte come Hey fascist! Catch! accompagnate da simboli di frecce, oltre ai versi della canzone popolare italiana Bella Ciao e altre frasi provocatorie.
La ricostruzione dell’omicidio e il movente
L’attacco è avvenuto mercoledì 10 settembre alle 12:20 durante un evento pubblico chiamato “Prove Me Wrong”, formato tipico degli eventi di Kirk dove l’attivista invita gli studenti a sfidare le sue posizioni politiche e culturali sotto una tenda all’aperto. Kirk stava dialogando con alcuni studenti quando un singolo colpo di fucile lo ha raggiunto al collo, facendolo crollare dalla sedia davanti alle centinaia di partecipanti che hanno assistito alla scena in diretta. I video dell’evento mostrano il panico scoppiato immediatamente dopo lo sparo, con studenti e partecipanti che fuggono cercando riparo.
Le forze dell’ordine hanno recuperato l’arma del delitto in un’area boschiva vicino al campus, dove Tyler Robinson si sarebbe diretto dopo essere saltato dal tetto e aver attraversato un parcheggio. Si tratta di un fucile bolt-action Mauser calibro .30-06 ad alta potenza, che era stato nascosto avvolto in un asciugamano insieme ai bossoli incisi dal sospetto. Gli esperti forensi dell’Fbi hanno anche recuperato impronte palmari, del piede e dell’avambraccio lasciate da Robinson durante la fuga, elementi che hanno contribuito alla sua identificazione.
La svolta nelle indagini è arrivata giovedì sera quando un familiare di Robinson ha contattato un amico di famiglia, che a sua volta ha avvisato lo sceriffo della contea di Washington dopo aver saputo che il 22enne aveva confessato o lasciato intendere di essere responsabile dell’omicidio. L’Fbi aveva ricevuto oltre 11.000 segnalazioni dal pubblico e condotto più di 200 interrogatori prima dell’arresto, coordinando il lavoro di oltre 20 agenzie federali, statali e locali. Il presidente Trump aveva annunciato la cattura prima della conferma dell’Fbi definendo l’omicidio un atto di “violenza politica radicale di sinistra” e auspicando che Robinson possa ricevere la pena di morte.
