lunedì, Settembre 29, 2025

Eolo ha un piano per portare internet ultraveloce nelle case italiane. Con le onde millimetriche

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Una spinta al business è arrivata con la pandemia di Covid-19, quando molti italiani si sono rifugiati nelle seconde case con la necessità di una connessione internet stabile per lavorare da remoto. Abbiamo avuto un grande boost che poi nel 2021 ha permesso al fondo Searchlight Capital Partners che deteneva il 49% della società di vendere a Partners Group, gruppo svizzero che ha 150 miliardi di asset investiti che controlla il 75% di Eolo”, spiega Garrone.

Il salto con le onde millimetriche

Di pari passo con il riassetto azionario e con la crescita della base clienti, dettaglia, “in questi anni abbiamo mantenuto alto anche lo sviluppo tecnologico. Ci siamo resi conto della necessità di connessioni più stabili, capaci di resistere al lavoro, allo streaming e al gaming. Questa convinzione ci ha fatto esplorare il mondo delle onde millimetriche da 28 Ghz, gamma di frequenze dove c’è molto più spettro disponibile, e che grazie a un uso più efficace in termini di modulazione che viene assicurato dai nostri apparati radio installati sulle delle torri, ci permette di dare connessioni stabili e veloci a ogni singola casa raggiungendo i 100 e i 300 megabit al secondo”.

L’obiettivo dell’Unione europea è di centrare il traguardo di un gigabit al secondo di connettività dove la fibra non arriva. “Lo facciamo usando ancora una volta le onde millimetriche nella gamma 26 GHz, ma in standard 5G stand-alone che permette ai nostri fornitori, tra cui Nokia e Zte, di utilizzare chipset più economici di Qualcomm per ridurre i costi di ogni antennina sul tetto dei nostri clienti. Vogliamo crescere – evidenzia Garrone – e crediamo che l’attuale 10% di mercato della connettività Fwa in Italia possa arrivare almeno al 15% per coprire con una banda ultralarga tutto il paese, come chiede l’Europa”.

Come l’industria delle telecomunicazioni sa bene, “i soldi e il tempo per portare la fibra dappertutto sono pochi, quindi lo sviluppo della connettività Fwa è destinato a crescere: ci sono almeno tre milioni di famiglie da servire e noi possiamo dare una mano, aumentare la nostra base clienti per via diretta ma anche all’ingrosso vendendo connettività ad altri brand che operano sul mercato e che non possono così contare sulla tecnologia Fwa”.

La complementarietà con i satelliti di Musk

La connessione satellitare, attraverso Starlink di Elon Musk ma non solo, non spaventa i piani di Eolo che conta di poter proteggere la sua nicchia di mercato anche dalle costellazioni artificiali. “Quella di Musk è un’idea geniale, non c’è dubbio. Se siamo in mezzo al mare o in una zona scarsamente popolata come nel mezzo del bosco, connettersi ai satelliti è l’opzione più immediata. Quando ci sono delle torri, e un minimo di densità abitativa, il discorso cambia perché la connessione attraverso onde radio è più efficiente”.

Tra le due tecnologie, insomma, potrebbe esserci una certa complementarietà. “Abbiamo avuto contatti con Starlink – rivela Garrone – qualora in futuro si sviluppassero rapporti commerciali possiamo essere disponibili a una collaborazione per ampliare l’accesso alla connettività nei territori remoti. Noi in Eolo siamo per la neutralità tecnologica: questa azienda è nata quando Spada ha intuito la fine del rame ed è cresciuta sfruttando i limiti di costo e tempi di sviluppo della fibra.

Alle famiglie si deve garantire la miglior tecnologia disponibile, in base alla densità abitativa del territorio. E non basta dare la connessione, perché quando qualcosa non funziona serve una rete di tecnici di supporto pronti a intervenire. Altrimenti – conclude – resti isolato e non puoi lavorare. Nel 2025 non ce lo si può permettere”.

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