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Tutto è bene quel che finisce bene (forse). Jimmy Kimmel tornerà in onda. Dopo la sospensione del suo programma di late night, il celebre Jimmy Kimmel Live, lo scorso 17 settembre da parte dalla rete che lo trasmette, Abc, ecco il cambio di rotta: in seguito anche alle numerose proteste in nome della libertà di espressione e anche le diverse iniziative di boicottaggio, il canale americano di proprietà Disney ha annunciato di voler ripristinare regolarmente l’emissione, che ritornerà dunque regolarmente in palinsesto da martedì 24 settembre. Lo show era stato sospeso dopo che alcune antenne locali, Nextar e Sinclair, e anche la FCC, l’autorità garante per le telecomunicazioni americane, avevano protestato per via di alcune battute di Kimmel relative all’assassinio dell’attivista di estrema destra Charlie Kirk. Ora però il dietrofront.
“Lo scorso mercoledì abbiamo preso la decisione di sospendere la produzione dello show per evitare di infiammare ulteriormente una situazione tesa e un momento di commozione per il nostro paese”, si legge in un comunicato ufficiale diramato dalla stessa Abc: “È una decisione che abbiamo preso perché abbiamo avvertito alcuni commenti come intempestivi e quindi indelicati”. Poi però, appunto, la volontà di tornare sui propri passi: “Abbiamo trascorso gli ultimi giorni avendo delle conversazioni approfondite con Jimmy e, in seguito a queste decisioni, abbiamo raggiunto la decisione di far tornare lo show in onda il prossimo martedì”. Pare che tale mossa sia stata presa dai più alti vertici dell’azienda, ovvero da Bob Iger, il ceo di Disney, e Dana Walden, co-presidente di Disney Entertainment, anche in seguito a una mobilitazione senza precedenti che ha visto oltre 400 figure del mondo dello spettacolo e della cultura, tra cui Tom Hanks, Meryl Strip, Martin Short e altri (molti dei quali con rapporti lavorativi importanti con Disney), appellarsi alla libertà di espressione e al Primo Emendamento.
I punti ancora in sospeso
Non è chiaro però, a questo punto, come il ritorno in onda avverrà effettivamente. Secondo quanto riportato da alcuni insider, Nextar e Sinclair avevano posto come condizione al ritorno in scena delle scuse formali da parte di Kimmel e persino una donazione alla famiglia di Kirk. Al momento non è chiaro se Kimmel pronuncerà un discorso di scuse durante il suo monologo iniziale martedì, cosa non insolita visto che lui e altri colleghi in passato hanno dovuto chiedere scusa per battute che avevano suscitato furenti polemiche. E non si sa nemmeno se Nextar e Sinclair torneranno a trasmettere regolarmente la trasmissione sulle loro emittenti locali.
Anche se il ritorno di Jimmy Kimmel è sicuramente una buona notizia, l’intero mondo dei talk show e delle trasmissioni americane continua a navigare in acque delle più incerte. L’amministrazione Trump ha dimostrato di non esitare a fare causa a redazioni, come quelle di Abc News e Cbs News, che avevano diffuso servizi invisi al presidente. E la stessa FCC è considerata ormai come un’emanazione diretta della Casa Bianca che esercita il suo controllo censorio sulla tv a stelle e strisce. Da parte loro, i late night show vivono una fase di contrazione degli ascolti lineari, anche se le loro clip sono sempre più virali, in un mondo in cui la tv tradizionale avverte sempre più la concorrenza di streaming e social. Anche Kimmel dovrà prendere presto una decisione: nel 2026 scade il suo contratto con Abc/Disney e il suo rinnovo è più che mai in forse, come lo era – per sua stessa volontà – anche in precedenza a questo caos mediatico.