Giorno decisivo oggi per Alitalia: sono previsti infatti assemblea e cda della compagnia, passaggi obbligatori per confermare la mancata ricapitalizzazione, che sarebbe stata realizzata dai soci solo in caso di esito positivo del referendum dei lavoratori sul piano, e la richiesta dell’ammissione all’amministrazione straordinaria. Dopo questa tappa il ministero dello sviluppo economico dovrà indicare da uno a tre commissari che dovranno condurre l’azienda in questi mesi (6 prorogabili di altri 3). Si attende intanto il via libera ufficiale da parte di Bruxelles del prestito ponte dello Stato (che oscilla tra i 300 e i 500 milioni). Il governo ha concordato che il prestito non verrà considerato come aiuto di Stato, che richiede l’approvazione da parte della Commissione, ma sarà concesso alle condizioni di mercato e per un periodo limitato nel tempo. Le ipotesi per il salvataggio variano dalla cessione in blocco dell’azienda alla sua suddivisione. Ma l’esecutivo ha già chiarito che la seconda ipotesi sarebbe la meno auspicabile: «Spero che chi arrivi compri non lo spezzatino ma l’insieme dell’azienda, ma lo farà chiedendo condizioni che prevederanno un conto economico in equilibrio» ha ribadito il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.
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