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Non ci sono chiavi, lato utente tutto viene gestito via app, il noleggio inizia con il QR code ben visibile sulla parte frontale del veicolo. Due le fasce di prezzo, per residenti e non, rispettivamente 0,80 o 2 euro per lo sblocco e 20 o 50 centesimi al minuto, un costo non economico per i turisti, ma in linea con servizi simili in queste località. L’accesso alla vettura tramite app è facile e immediato, basta la scansione del codice e le porte come il motore si sbloccano. Dietro ai due sedili c’è spazio anche per una sorta di mini bagagliaio per zaini e ombrellone.
Il veicolo è sviluppato sulla base dei mezzi agricoli e da lavoro di cui l’azienda di Pordenone si occupa da anni. A fronte di un’ottima gestione dello spazio e di una notevole solidità grazie anche alla scocca in acciaio sagomato indeformabile, la posizione per il driver come il quadro comandi (in un’epoca di suv e scooter a guida alta) non ci sono sembrati confortevoli e adatti alla reattività che il contesto urbano richiede. Per guidare Birò bastano i 14 anni, ma per Birò Share il limite è invece prudentemente fissato alla maggiore età.
La guida in stile cart è orientata alla praticità più che alla precisione, questo aspetto, unito alla rigidità del mezzo in relazione a buche, pavé e terreni sconnessi, ci ha lasciato un po’ perplessi, soprattutto per un’applicazione a Procida caratterizzata da strade strette e con tanto traffico, saliscendi e turisti alla guida in ciabatte in modalità relax da vacanze. A nostro parere l’iniziativa è degna di nota, offre un modello in linea con i tempi a cui forse culturalmente gli utenti devono ancora abituarsi del tutto, ma sicuramente in grado di ovviare a delle problematicità specifiche sopratutto sul lungo periodo.