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È interessante notare che Krakoff si affidò alla società di marketing Fitch per allestire il brand Razer a tutto tondo dal logo alla grafica di sito e confezione d’acquisto fino appunto alla realizzazione del progetto del primo gaming mouse della storia; Krakoff divenne testimonial del brand con il nomignolo di RazerGuy, spendendosi in prima persona per la crescita di un segmento che raccoglieva sempre più interesse. In realtà nel 1999 al lancio di Boomslang e anche nel 2002 quando si era girato il video qui sopra, Razer era una sorta di marchio di proprietà di un’azienda chiamata Kärna, che aveva registrato il brevetto di una rotella – i primi gaming mouse non erano di tipo ottico – in grado di tracciare i movimenti di un mouse fino all’allora straordinario valore di 2000 dpi. La svolta arrivò nel 2005 quando Kärna fallì e Krakoff colse la palla al balzo co-fondando Razer come entità a se stante assieme a Min-Liang Tan, che è l’attuale amministratore delegato.
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Come riportato da The Verge, Krakoff negli ultimi anni era diventato più una figura rappresentativa, divenendo dunque presidente emerito e riconoscendo come il proprio potere decisionale fosse non così importante; tuttavia, alcune sue idee come il gaming mouse per mancini trovarono sostanza. Oltre al settore videoludico, RazerGuy coltivava la passione per la scrittura: dopo aver studiato giornalismo all’università, in età adulta scrisse una ventina di romanzi. A proposito di storia del mouse, due anni fa era scomparso anche il secondo co-inventore del “topo da tastiera”, William English, morto sette anni dopo Doug Engelbart.