domenica, Giugno 1, 2025

Storia dell'Ucraina all'Eurovision Song Contest

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In seguito alla vittoria di Ruslana nel 2004, l’Ucraina ospitò l’edizione del 2005, scegliendo come sede il palazzo dello Sport di Kiev, capitale del paese, ma l’emittente NTU organizzò anche per la prima volta un festival interno che premiò i GreenJolly con Razom nas bahato, che si classificarono al 19°posto all’ESC, ma divennero un simbolo della rivoluzione arancione scoppiata negli ultimi mesi del 2014. 

All’ESC 2014, che si è svolto a Copenaghen, partecipò Marija Jaremčuk, la cui esibizione compare perfino nel film Netflix Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga, ma l’anno successivo l’Ucraina si ritirò dalla manifestazione per problemi finanziari (pur trasmettendo la gara).

Un percorso a volte tortuoso verso l’ESC 

Nel 2016 viene prodotto il programma televisivo Vidbir per selezionare il rappresentante nazionale: la prima edizione fu vinta dalla cantante Jamala con 1944. La selezione della cantante suscitò molte critiche per i presunti richiami di stampo politico alla crisi della Crimea nella sua canzone, che parlava tuttavia della deportazione dei tatari di Crimea durante gli anni Quaranta. Il brano, che segnò anche il debutto della lingua tatara di Crimea alla manifestazione musicale, trionfò a Stoccolma, riportando così, per la seconda volta, l’Eurovision Song Contest in Ucraina, che nel 2017 fu quindi ospitato dall’International Exhibition Centre di Kiev. 

I rapporti ormai tesissimi con la Russia portarono al ritiro di quest’ultima dalla rassegna musicale in seguito al divieto d’ingresso imposto dal governo ucraino nei confronti della rappresentante russa selezionata, Julija Samojlova, a causa del suo ingresso non autorizzato nella penisola contesa della Crimea. 

Altre polemiche risalgono al 2019, quando al Vidbir vinse Maruv con Siren Song. La cantante fu criticata dalla giurata e connazionale Jamala (ex vincitrice ESC), a causa di due concerti che avrebbe dovuto tenere in Russia nei mesi successivi alla sua vittoria, contravvenendo a una specifica clausola del contratto propostole da UA:PBC all’indomani della sua vittoria. Piuttosto che annullare i suddetti concerti, la cantante annunciò il suo ritiro e l’emittente si appellò ai concorrenti classificati al secondo e terzo posto (le Freedom Jazz e i Kazka, rispettivamente secondo e terzo classificato), che però rifiutarono di sostituire Maruv, perciò l’Ucraina annunciò il proprio ritiro dall’edizione dell’ESC 2019.

L’Eurovision Song Contest 2020 venne cancellato a causa della pandemia: avrebbero dovuto rappresentare l’Ucraina i Go_A, che si sono poi esibiti nell’edizione successiva. 
Per quel che riguarda l’ESC 2022, com’è noto, saranno i Kalush Orchestra a rappresentare il Paese. In realtà, il gruppo era il secondo classificato al Vidibir, ma la vincitrice Alina Paš ha dovuto ritirare la sua candidatura il 16 febbraio 2022, in seguito a una controversia legata a un viaggio nel territorio conteso della Crimea avvenuto nel 2015.

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