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Quanto vanno davvero le auto di Formula 1? È una domanda che molti appassionati si pongono spesso, ma la risposta non è semplice, nel senso che non è assoluta. Innanzitutto bisogna fare alcune premesse. La prima è che una Formula 1 non è mai uguale a sé stessa, ma cambia a seconda del circuito e delle sue caratteristiche, ovvero se si tratta di un tracciato più o meno veloce. Per semplificare diamo per scontato che la potenza sia sempre la stessa e che anche la regolazione delle sospensioni non venga modificata. Per affrontare un circuito con le sue sequenze di curve e rettilinei, si lavora principalmente sulla modifica dei rapporti del cambio e sull’aerodinamica. Questi sono due elementi che influenzano radicalmente la velocità massima. Raggiungere una punta particolarmente elevata, infatti, è importante solo sé in pista c’è un lungo rettilineo, altrimenti lo è meno. E in ogni caso, una F1 deve essere veloce anche in curva e questo si ottiene attraverso il carico aerodinamico. Quindi, quanto vanno davvero le auto di Formula 1?
La differenza tra un’auto normale e una F1
Per dare dei riferimenti, una vettura stradale sportiva può generare un’accelerazione laterale di circa 1 g: vuol dire che se il pilota pesa 75 kg verrà investito da una forza laterale pari al suo peso. Le vetture da corsa con assetti durissimi e gomme slick arrivano a un massimo di 1,5 g, oltre il quale si raggiunge il limite meccanico del contatto tra pneumatico e asfalto. Le F1, invece, arrivano a generare picchi di 5 g e questo è possibile proprio grazie alla loro aerodinamica. In altre parole, una Formula 1 è come un aereo rovesciato, che sfrutta la spinta dell’aria non per staccarsi da terra ma per rimanerci appiccicata il più possibile.
Dove vanno più veloci le auto
Quindi, per parlare di velocità non si può prescindere dal considerare l’aerodinamica. Detto questo, gli esempi migliori di punte massime arrivano dagli autodromi più veloci, come per esempio Monza o Baku. Attualmente il record di velocità è stato stabilito proprio lì, da Valtteri Bottas al volante della Williams del 2016, con 378 km/h. Un primato che resisteva da ben dodici anni, quando nel 2004 Juan Pablo Montoya registrò 372,6 km/h a Monza con la Williams-BMW. Proprio il circuito lombardo è noto come il tempio della velocità, perché non ha solamente un lungo rettilineo ma una architettura complessiva assai veloce. È qui che vengono registrate le medie velocistiche più alte di tutta la Formula 1.
Daimler AG
Il più veloce di tutti è…
Il record di velocità attuale è stato stabilito nel 2020 da Lewis Hamilton, con tutta la gara portata a termine con una velocità media di 264,362 km/h. Un dato impressionante ma bisogna considerare che le F1 turbo ibride degli ultimi anni hanno circa 1.000 CV. Quello che invece è più impressionante è il confronto con le monoposto degli anni Ottanta, anch’esse dotate di motori turbocompressi ma senza nessuna componente ibrida. Anche queste ultime raggiungevano e superavano i 1.000 CV, ma rispetto a quelle odierne consumavano il doppio se non il triplo. Ad ogni modo, nel 1985 Keke Rosberg completò la gara a una media di 259,01 km/h, non così lontana dai valori attuali.