giovedì, Luglio 3, 2025

Quali sono le ragioni a favore e contro il referendum sulla giustizia del 12 giugno?

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Mancano pochi giorni al voto suoi cinque referendum abrogativi sulla giustizia, promossi da nove consigli regionali del centrodestra e sostenuti dai Radicali. Le urne apriranno il 12 giugno dalle 7 alle 23 e, perché vengano approvati, sarà necessario raggiungere il quorum, cioè il voto del 50% più una delle persone aventi diritto. Si dovrà esprimere sì se a favore dell’abrogazione, no se contrari. Abbiamo raccolto quali sono le posizioni favorevoli e contrarie ai vari quesiti.

  1. Abrogazione della legge Severino sul divieto di candidatura dei condannati
  2. Limitazione della custodia cautelare
  3. Separazione delle carriere di giudice e pubblico ministero
  4. Valutazione della professionalità dei magistrati
  5. Elezione dei membri del Consiglio superiore della magistratura

Dall’abrogazione della legge che vieta la candidatura a cariche pubbliche per le persone con condanne penali definitive, all’eliminazione della custodia cautelare, ci sono cinque quesiti da votare. In sintesi, la spiegazione

Abrogazione della legge Severino sul divieto di candidatura dei condannati

Il primo quesito chiede l’abrogazione del decreto legge Severino, che dispone il divieto di candidatura, la decadenza e la sospensione di qualunque carica pubblica, per le persone che hanno commesso alcuni gravi reati. Per i parlamentari interviene dopo la condanna definitiva, mentre per gli amministratori locali dopo la sentenza di primo grado.

  • Chi è a favore sostiene che questa legge penalizzi troppo gli amministratori locali.
  • Chi è a contro si oppone perché il referendum chiede di eliminare tutta la legge e non solo la parte relativa agli amministratori e consentirebbe ai condannati per reati di corruzione, collusione con la criminalità organizzata e terrorismo di candidarsi al parlamento.

Limitazione della custodia cautelare

Il secondo quesito chiede una riforma della custodia cautelare, una misura preventiva applicata per limitare la libertà a un imputato durante un processo, in caso di pericolo di fuga, inquinamento delle prove o per evitare che la persona commetta di nuovo lo stesso reato.

  • Chi è a favore sostiene che la custodia cautelare sia una pratica abusata e giustifichi quasi in automatico la restrizione della libertà, anche in casi di imputati non pericolosi.
  • Chi è a contro si oppone perché la norma conterrebbe già forti limiti alla sua applicazione e perché il referendum andrebbe a cancellare altre misure cautelari oltre al carcere o ai domiciliari, come il divieto di soggiorno o l’allontanamento dalla casa familiare. Se cancellate, queste misure potrebbero aggravare i reati di violenza domestica e i crimini di odio, mettendo a rischio la sicurezza delle vittime.

Separazione delle carriere di giudice e pubblico ministero

Il terzo quesito chiede una separazione all’origine delle carriere dei magistrati, che dovranno scegliere appena finita la formazione tra il ruolo di pubblico ministero, che promuove l’azione penale, e quello di giudice, che emette le sentenze.

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