martedì, Maggio 13, 2025

Shanghai torna in lockdown e la gente si dà alla fuga

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Uno dei tanti racconti del genere. Molti dei cittadini stranieri che possono lasciare la Repubblica Popolare lo stanno facendo. Anche tanti italiani stanno rientrando, almeno temporaneamente, proprio a causa delle incertezze causate da una strategia zero Covid che continua a essere perseguita con grande durezza. 

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Ma anche tanti cittadini cinesi cercano di capire al modo per emigrare. Non a caso, come segnalato da China Media Project ad aprile è diventato popolare sui social cinesi il neologismo “runology” (润学). Durante il lockdown di Shanghai le discussioni sulla “runology” – come e dove emigrare – hanno avuto un’impennata. Per tutto il mese di aprile, sulle piattaforme dei social media si sono moltiplicate le discussioni su questo termine. Un’ulteriore spinta è arrivata a partire dal 14 aprile, quando su Facebook il vicepresidente del settore tecnologico di Alibaba, Jia Yangqing, ha raccontato della sua fuga notturna dall’aeroporto internazionale Pudong per raggiungere la California. Molti giovani cinesi discutono di questa opzione per trovare un modo per scappare dai problemi e dalle frustrazioni dettate dall’approccio della Cina sulla pandemia e non solo, visto che nei post che utilizzano quel termine si parla anche di una situazione economica e di libertà civili in peggioramento.

Sui social cinesi circolano poster che invitano a ribellarsi alle restrizioni, per esempio suonando le pentole dai balconi. Intanto Taiwan ne approfitta per ammorbidire la linea sulle misure contro Covid-19

Le ripercussioni dei lockdown sui colossi tech cinesi

Non si tratta solo di una tendenza individuale. Anche molte aziende e investitori stanno facendo un passo indietro dal mercato cinese per l’incertezza causata dalle restrizioni. Secondo i dati della società di ricerca Preqin, i fondi di venture capital focalizzati sul Sud-Est asiatico e sull’India hanno raccolto finora 3,1 miliardi di dollari nel 2022, avvicinandosi già ai 3,5 miliardi di dollari raccolti in tutto lo scorso anno. In confronto, la raccolta di fondi da parte dei fondi di venture capital focalizzati sulla Cina è scesa bruscamente da 27,2 miliardi di dollari nel 2021 a soli 2,1 miliardi di dollari. La stretta al settore privato operata da Pechino, sommata alle restrizioni anti Covid stanno creando non pochi danni ai colossi digitali cinesi.

E le società si sono sommessamente lamentate, segnalando i problemi causati dalle misure del governo. Alibaba ha avvertito che il lockdown di Shanghai ha colpito la sua attività. L’amministratore delegato Daniel Zhang ha dichiarato che le chiusure hanno ostacolato la logistica e le catene di approvvigionamento di Alibaba e hanno colpito la domanda dei consumatori per i beni non essenziali, causando una contrazione dei ricavi dell’azienda. Bilibili ha iniziato una serie di licenziamenti a metà maggio, secondo quanto riportato da Caixin. I licenziamenti dovrebbero riguardare il 20% del personale che lavora con la piattaforma video. La stessa Tencent ha tagliato circa il 20% dello staff, soprattutto nel settore del gaming, il core business del colosso di Pony Ma. Mossa arrivata dopo aver registrato il peggior trimestre dal 2004, cioè da quando si è quotata alla borsa di Hong Kong. La causa segnalata dall’azienda risiede appunto nelle chiusure decise dal governo in risposta al Covid.

Tra i più espliciti nell’indicare i lockdown tra le cause del calo dei profitti è stato il ceo di JD.com. Xu Lei ha dichiarato in una conference call di qualche settimana fa che l’ondata di quest’anno ha causato danni maggiori ai consumatori e alle catene di approvvigionamento rispetto a quelle dei due anni precedenti. “Nei primi due anni, l’epidemia interna è stata persino vantaggiosa per il settore dell’e-commerce, poiché l’area colpita era piccola e la durata era breve, e c’è stato un chiaro spostamento dei consumi offline verso quelli online. Ma questa volta è stata una doppia sconfitta per le imprese online e offline“, ha dichiarato Xu, fresco di nomina ad amministratore delegato. Anche JD.com sta tagliando personale, eliminando tra il 20 e il 40% del personale di alcune unità. Più difficile, però, per i colossi che un tempo arricchivano loro stessi e la Cina scappare prendendo di corsa un aereo da Pudong.

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