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L’ultima novità a far clamore nella vita di Britney Spears, una che al clamore è abituata dai tempi – letteralmente – di Mickey Mouse, è un suo recente post su Twitter in cui posa completamente nuda, sdraiata di fianco su un letto, coprendosi sapientemente seno e parti intime. Da quando, lo scorso …, è stata liberata dalla conservatorship oppressiva a cui l’aveva costretta il padre ritenendola sostanzialmente incapace di badare a sé stessa, la cantante ci ha abituato ai suoi fantasiosi post sui social, in cui danza vorticosamente o si fa fotografare completamente nuda e con dei cuoricini o dei fiorellini a coprirle i capezzoli. Quest’ultimo aggiornamento però ha destato ulteriore attenzione per via della sua didascalia: “I have a premiere for a movie this week ‘THE LEGISLATIVE ACT OF MY PUSSY’!!!” (“Ho la prima di un film questa settimana: L’ATTO LEGISLATIVO DELLA MIA F**A’!!!”).
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Da quando appunto la popstar non è più sotto la protezione legale del padre e dei suoi avvocati, condizione che le impediva di fare liberamente qualsiasi cosa, dal guidare al decidere di avere figli, dall’avere un telefonino al disporre dei propri soldi, più di qualcuno ha espresso preoccupazione nei suoi confronti. Prima della sua liberazione, del resto, erano stati proprio diversi video apparsi suoi social a destare la preoccupazione dei fan e a scatenare il movimento #FreeBritney: in essi appariva smarrita, sedata, con gli occhi vuoti e l’espressione distante. Oggi sembra un’altra persona, spesso sorridente, sempre danzante e vivace. C’è chi vede ancora dello smarrimento nelle sue azioni e le didascalie sotto i suoi post sono, nella maggior parte dei casi, a dir poco deliranti.
La preoccupazione in sostanza viene da questo pensiero: durante la conservatorship almeno c’era qualcuno che poneva un freno ai suoi comportamenti errabondi, ora invece la ritrovata indipendenza potrebbe portarla a conseguenze pesanti per la sua salute e la sua incolumità. Sono pensieri da social network, ovviamente, questioni che molti si pongono per eccesso di zelo, schermati al di qua della tastiera, nei confronti di una persona che non si conosce direttamente. D’altronde il raggelante documentario Framing Britney Spears faceva luce proprio su questo: se il padre Jamie Spears è responsabile di uno sfruttamento pratico della figlia, corresponsabili sono anche i media e i tantissimi fan ossessionati dallo suo status di celebrity, che l’hanno condannata per decenni a una speculazione continua sulla sua esistenza, su ogni singola decisione di vita, corredando il tutto di giudizi facili.
Oggi Britney Spears cerca di riprendere in mano la sua vita e dedicarsi ai suoi progetti: dopo una gravidanza sfortunatamente non andata buon fine la scorsa primavera, ha inciso un duetto con Elton John, Hold Me Closer, e sta lavorando a un suo memoir. Nel frattempo, anche se gli attenti osservatori del web ne parlano meno, periodicamente posta su Twitter (e prima anche nelle storie di Instagram, anche se ora ha chiuso il profilo) dei lunghi “confessionali” audio in cui ripercorre i traumi della sua lunga sottomissione alla famiglia, accusando anche la madre, la sorella Jamie Lynn e tutte le altre persone che hanno semplicemente assistito al suo tracollo senza intervenire. Sempre nell’ormai scomparso profilo Instagram, qualche settimana fa aveva postato un video in cui si riprendeva mentre danzava e piangeva: l’aveva definito parte della sua “esperienza spirituale”.