giovedì, Luglio 3, 2025

Parlamento europeo, come funziona e cosa fa?

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Ogni proposta di legge della Commissione europea in parlamento viene analizzata e affidata alla rispettiva commissione. Quella più rilevante sul tema diventa la leading committee (commissione responsabile) e il responsabile del file è il rapporteur. A lavorare con il rapporteur sono gli shadow rapporteur, ovvero i responsabili delle commissioni parlamentari secondarie coinvolte sul file legislativo (associated committees). Questi sono sempre affidati a un gruppo parlamentare diverso, tenendo conto anche della nazionalità del deputato, in modo da garantire che tutti i gruppi abbiano una sedia al tavolo dei lavori e che non ci siano più di un parlamentare per ciascun Stato membro (trovate qui l’esempio dell’AI Act, con i deputati coinvolti sulla colonna a sinistra).

Cosa fanno gli europarlamentari

Se è la Commissione europea ad avanzare una proposta legislativa, su impulso del Consiglio o del Parlamento, i testi possono essere modificati da questi ultimi due enti. In alcune circostanze si può arrivare al cosiddetto trilogo, momento in cui le tre istituzioni si riuniscono per concordare un testo finale. A volte succede che, per mancanza di un accordo, la legge non veda la luce e, allo scadere della legislatura, sia tutto da rifare.

Oltre alle leggi, gli europarlamentari sono chiamati a nominare i commissari europei e il presidente della Commissione. Pur se questi sono indicati dal Consiglio, la loro conferma da parte del Parlamento non è una mera formalità. In passato diversi commissari non hanno ottenuto la fiducia del parlamento e il Consiglio ha dovuto proporre una alternativa. Per ottenere la fiducia, i commissari sono interrogati dalla commissione parlamentare di riferimento.

Durante le sedute i parlamentari possono parlare la propria lingua, visto che il parlamento mette a disposizione interpreti in tutte le lingue dell’Unione. Ma gli incontri con gli stakeholder, i lobbisti, gli esperti, i colleghi, non sono assistiti da traduttore e chi non sa parlare inglese viene di fatto tagliato fuori da moltissime attività. I parlamentari hanno poi a disposizione una settimana al mese in cui possono recarsi in patria per mantenere un collegamento con il territorio e raccogliere le istanze dei propri elettori. Per due settimane lavorano a Bruxelles nelle commissioni parlamentari, mentre una settimana al mese si spostano a Strasburgo (Francia) dove votano in seduta plenaria le leggi.

Qualche curiosità su Strasburgo

Siccome può sembrare folle questo spostamento degli eurodeputati, dei loro assistenti, ma anche dei faldoni che viaggiano su camion da Bruxelles a Strasburgo tutti i mesi, il Parlamento ha spiegato perché ciò avviene. Si tratta di una eredità che risale alla creazione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (Ceca), antenata delle attuali istituzioni comunitarie, che, pur avendo sede a Lussemburgo, dove tuttora opera la terza sede del Parlamento, ogni tanto usava una sede a Strasburgo per le riunioni dell’assemblea.

È solo con la successiva creazione della Comunità economica europea nel 1958 che i lavori iniziarono a concentrarsi più a Bruxelles. Siccome però le tre sedi sono indicate nei trattati, per modificarle serve il voto unanime degli Stati membri e ovviamente né Francia né Lussemburgo hanno intenzione di rinunciare a questo prestigio. Del resto, quando si va a Strasburgo, le camere degli hotel e degli Airbnb vedono raddoppiare o triplicare i prezzi.

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