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Il manga di Lady Oscar è il risultato delle ricerche minuziose e al limite dell’ossessivo della sua autrice sull’Ancien Régime e i suoi protagonisti, che si riflettono in una ricostruzione meticolosa del periodo storico e sontuosa della messa in scena. La versione della Yoshimura in questo senso è precisa: gli eventi narrati sono fedeli all’opera della Ikeda, e altrettanto accurati rispetto alla realtà sono gli ambienti, i costumi e gli accessori. Esteticamente, la palette delicata, il look rococò e il design raffinato dei personaggi di Le Rose di Versailles omaggiano l’originale; ci sono anche numerose immagini che replicano le sfarzose art originali di Versailles no Bara. È l’unica nota di apprezzamento che leggerete. Malauguratamente, la Cgi è invasiva, e davanti agli sfondi digitali i personaggi si muovono in modo rigido senza amalgamarsi. Nell’intento di condensare vent’anni di storia di Maria Antonietta, regina di Francia, e del suo capitano delle guardie, Oscar François de Jarjayes, cresciuta dal padre come un maschio, la sceneggiatura Tomoko Komparu elimina tutte le sottotrame e quasi tutti i personaggi secondari: niente contessa Du Barry e di Polignac, niente Jeanne e Rosalie, niente scandalo della collana. Rosalie e Bernard fanno una breve comparsata, Alain è un soldatino ribelle dal volto carino. Restano solo Maria Antonietta e Oscar, ma, a dispetto del titolo, della loro meravigliosa e complicata amicizia non viene esplorato molto.