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Il vero limite della sinistra democratica, secondo alcuni analisti, è l’eccessiva dipendenza da un’agenda culturale minoritaria. Se la sua proposta economica può incontrare il favore di ampie fasce della popolazione — specie giovani e lavoratori precari — la retorica su transgenderismo, antisionismo, riparazioni razziali e ambientalismo radicale rischia di alienare il consenso della classe media, specialmente nei sobborghi e tra gli elettori indipendenti.
È questo il paradosso della sinistra dei dem: mentre l’effetto-slavina di Trump potrebbe logorarsi rapidamente, tra scandali giudiziari e politiche autoritarie, i democratici faticano a proporre un’alternativa che unisca pragmatismo e giustizia sociale. Il rischio è che l’avanzata della sinistra si esaurisca nei circoli militanti, nei campus universitari e nei media, senza tradursi in una vittoria alle urne.
Una voce fuori dal coro su Gaza
Il terreno su cui Bernie Sanders ha deciso di scontrarsi frontalmente con la maggioranza del Congresso e della stessa amministrazione Biden è il sostegno militare a Israele, nel contesto della guerra a Gaza. Il senatore ha presentato due risoluzioni per bloccare la vendita di armamenti offensivi allo Stato guidato da Benjamin Netanyahu, tra cui bombe guidate e componenti per ordigni ad alta precisione. Entrambe sono state sonoramente bocciate dal Senato, con solo 15 voti favorevoli — tutti democratici – e 82 contro.
Non è la prima volta che Sanders ci prova: già a novembre 2024 aveva tentato di fermare la vendita di munizioni e armi pesanti, ottenendo peraltro un sostegno leggermente maggiore (tra i 20 e i 22 voti). La sua insistenza, però, non è simbolica: risponde a un crescente disagio all’interno dell’elettorato democratico, e soprattutto tra i giovani e tra gli ebrei progressisti americani, molti dei quali si oppongono apertamente alla radicalizzazione espansionista dello Stato ebraico.
Secondo un recente sondaggio Economist/YouGov, solo il 15% degli americani è favorevole a un aumento degli aiuti militari a Israele, mentre il 35% preferirebbe ridurli o eliminarli del tutto. Un altro sondaggio, commissionato da J Street, ha rivelato che il 62% degli ebrei americani appoggerebbe la sospensione della fornitura di armi fino a un cessate il fuoco.
Bernie Sanders, un’opposizione radicata nella Costituzione
Con la sua retorica incisiva, Sanders si prova a distinguersi dalla polarizzazione esasperata del dibattito contemporaneo. Non si limita a criticare Trump per la sua deriva autoritaria, ma rilegge il dissenso come espressione patriottica, ancorata alla Costituzione e ai valori democratici. Una mossa astuta, che mira a rilegittimare la sinistra agli occhi di un elettorato stanco di estremismi, ma ancora affezionato ai simboli nazionali.
In un momento in cui la repressione delle proteste studentesche e la censura politica sembrano tornare in auge, Sanders scommette sulla forza della ribellione morale, non solo contro la destra trumpiana, ma anche contro l’ipocrisia e le ambiguità del Partito Democratico.
Che riesca o meno a invertire la rotta del suo partito, resta il fatto che Bernie Sanders continua a rappresentare la coscienza critica della politica americana. E in tempi di disillusione generale, questo ruolo potrebbe rivelarsi più influente di quanto molti siano pronti ad ammettere.