martedì, Giugno 17, 2025

Divieto dei social media ai minori, il presidente francese Macron vuole imporlo (e i Paesi che lo hanno già deciso)

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La Francia accelera verso un divieto dei social media per i minori di 15 anni. Il presidente Emmanuel Macron ha annunciato la possibilità di procedere unilateralmente, senza attendere un’intesa a livello europeo, per bloccare completamente l’accesso alle piattaforme digitali ai più giovani. L’Unione europea discute da tempo una linea comune sul tema, ma l’iter appare rallentato da resistenze politiche tra i paesi membri e da ostacoli tecnici, in particolare sul fronte della verifica dell’età.

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L’ultimatum di Macron è arrivato martedì durante un’intervista televisiva su France 2, poche ore dopo che uno studente di 14 anni aveva accoltellato a morte un assistente scolastico durante un controllo di routine in una scuola media di Nogent, nella Francia orientale: episodio che ha rafforzato le convinzioni del presidente sull’influenza negativa dei social media sui giovani. La Francia aveva già approvato nel giugno 2023 una legge che richiedeva il consenso parentale per i minori di 15 anni per accedere ai social media, ma questa normativa non è mai entrata in vigore a causa dell’assenza del decreto attuativo e delle difficoltà tecniche legate alla verifica dell’età.

I paesi che impongono un divieto dei social media ai minori

Mentre l’Europa fatica a trovare una strategia comune, altri continenti hanno già messo in pratica misure concrete per proteggere i minori dai rischi dei social media.

Australia

L’Australia ha approvato nel novembre 2024 la legge più severa al mondo, vietando completamente l’accesso ai social media per i minori di 16 anni. La normativa entrerà in vigore nel 2025 e obbliga le piattaforme come Instagram, Facebook, TikTok, Snapchat, Reddit e X a impedire la creazione di account da parte dei minori, con sanzioni fino a 50 milioni di dollari australiani per le violazioni sistematiche. A differenza di altre legislazioni che prevedono eccezioni quando i genitori sono d’accordo, la legge australiana è non ammette deroghe. Il sistema prevede un periodo di prova che inizierà a gennaio 2025, durante il quale verranno testati diversi metodi per verificare l’età, inclusi sistemi biometrici e riconoscimento facciale. La responsabilità è completamente delle piattaforme, ma i dettagli tecnici specifici di come dovranno verificare l’età non sono ancora stati definiti.

Cina

La Cina è stata la prima a introdurre limiti severi all’uso delle piattaforme digitali da parte dei minori, con una normativa in vigore dal 2021. Le regole sono definite dall’Amministrazione del Cyberspazio, l’ente che supervisiona internet nel Paese, e prevedono una suddivisione per fasce d’età: massimo 40 minuti al giorno per i bambini sotto gli 8 anni, un’ora per quelli tra gli 8 e i 15, e due ore per i ragazzi tra i 16 e i 18 anni. L’accesso è inoltre vietato dalle 22:00 alle 6:00. Per far rispettare queste regole, aziende come Tencent e ByteDance hanno sviluppato sistemi di riconoscimento facciale, così da impedire ai minori di usare account intestati ad adulti. Tutti gli account, infatti, sono collegati al sistema di identificazione nazionale, che consente controlli in tempo reale.

Norvegia

C’è poi il caso della Norvegia che ha proposto a giugno 2025 di alzare l’età minima per i social media da 13 a 15 anni, riconoscendo che l’attuale limite di 13 anni (stabilito dalle stesse piattaforme nelle loro condizioni d’uso) viene largamente ignorato. Per quanto riguarda le modalità di controllo il governo norvegese ha puntato sul sistema BankID (una sorta di Spid), l’identificazione digitale nazionale che la maggior parte dei cittadini norvegesi già usa per i servizi bancari e governativi. Tuttavia, non è ancora chiaro come sarà implementato concretamente questo sistema per i social media.

Stati Uniti

Negli Stati Uniti, alcuni stati come la Florida e lo Utah hanno approvato leggi che impongono restrizioni crescenti all’uso dei social da parte dei minori. In Florida, l’accesso è vietato ai minori di 14 anni, mentre per i ragazzi di 14 e 15 anni è richiesto il consenso dei genitori. La legge prevede sanzioni fino a 50.000 dollari per ogni violazione. Lo Utah ha adottato un approccio diverso: punta a rendere le piattaforme responsabili per eventuali danni alla salute mentale dei minori legati all’uso degli algoritmi. In entrambi gli stati, le piattaforme devono utilizzare sistemi di verifica dell’età forniti da terze parti. Tuttavia, molte di queste norme stanno incontrando ostacoli legali. In Arkansas e Ohio, giudici federali hanno bloccato temporaneamente leggi simili per timori legati alla libertà di espressione e ai diritti garantiti dal Primo Emendamento.

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