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Gran parte della ricerca sugli effetti per la salute derivanti dall’esposizione ai gas lacrimogeni e ad altri agenti chimici si basa su studi militari condotti negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta su uomini giovani e sani. Secondo Jordt, questi studi non tengono conto dell’impatto sulla popolazione civile e non considerano il recente sviluppo di tecnologie di lancio più avanzate, che consentono l’impiego di quantità molto più elevate di gas lacrimogeno a distanze maggiori.
Non solo lacrimogeni e spray al peperoncino
Ma non sono soltanto le sostanze chimiche a provocare danni. “Le persone possono ferirsi quando entrano in contatto con le bombole usate per diffondere il gas, riportando traumi da impatto o ustioni”, spiega Calello. A Los Angeles, per esempio, gli agenti federali avrebbero utilizzato contro i manifestanti anche proiettili sferici in plastica dura, riempiti con spray al peperoncino (pepper balls).
Anche i proiettili di gomma a punta smussata possono causare ferite. Come precisa Rohini Haar, medico e consulente di Physicians for human rights, questi strumenti hanno un nome fuorviante, perché in molti casi sono realizzati in plastica rigida o schiuma e a volte contengono addirittura un nucleo metallico.
“Non sono meno letali se vengono usati in modo letale – sottolinea Haar, docente di epidemiologia all’Università della California-Berkeley –. Esistono moltissimi casi in cui questi proiettili hanno provocato morti. E anche se non penetrano la pelle, possono comunque causare traumi”. La preoccupazione maggiore è legata alla possibilità che colpiscano il collo o il viso (in particolare gli occhi): sono noti casi di cecità, danni cerebrali e sfiguramenti (ma anche fratture ossee in altre zone del corpo).
Uno studio condotto nel 2017 da Haar e altri suoi colleghi riporta che circa il 3% delle persone colpite da proiettili di gomma è morta in seguito a lesioni, mentre il 15% dei 1.984 soggetti analizzati ha subito danni permanenti. Un’analisi del 2020 realizzata da Physicians for human rights, di cui Haar è coautrice, ha rivelato che nei primi due mesi di proteste per l’uccisione di George Floyd almeno 115 persone hanno riportato ferite alla testa causate da proiettili di gomma o plastica sparati dalle forze dell’ordine.
Sempre nel 2020, anche l’Accademia americana di Oftalmologia ha invitato le forze dell’ordine a porre fine all’uso dei proiettili di gomma e ad armi simili per controllare o disperdere le folle di manifestanti.
Come proteggersi durante una protesta
In caso di esposizione a gas lacrimogeni o spray al peperoncino, gli esperti dicono che è fondamentale allontanarsi immediatamente, cercare una zona sopraelevata e coprire bocca e naso. Appena possibile, poi, bisogna togliersi gli indumenti contaminati e lavarsi accuratamente con acqua e sapone. In caso di sintomi gravi, è necessario consultare rapidamente un medico.
Per chi partecipa a proteste, è consigliabile indossare scarpe chiuse, magliette o camicie a maniche lunghe, occhiali protettivi e, se possibile, una mascherina N95 per ridurre al minimo i rischi di esposizione.