giovedì, Luglio 3, 2025

Come funziona una stazione di rifornimento a idrogeno

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La prima stazione di rifornimento a idrogeno in Lombardia apre una nuova era per i veicoli puliti. L’infrastruttura, realizzata da Milano Serravalle – Milano Tangenziali, rappresenta un capitolo fondamentale del progetto SerraH2Valle e incrocia gli obiettivi del Green Deal europeo, del PNRR e delle strategie regionali. Frutto di un investimento regionale di 55,4 milioni, finanziato da fondi nazionali ed europei, testimonia l’impegno della Lombardia nel potenziare la rete infrastrutturale per il trasporto a idrogeno, promuovendo collegamenti strategici e supportando la logistica transnazionale. L’impianto di Carugate sarà in grado di rifornire sia veicoli leggeri sia mezzi pesanti, promuovendo l’utilizzo dell’idrogeno in Lombardia come alternativa sostenibile ai carburanti tradizionali. Ma la notizia è che oltre a quella di Carugate Est sulla Tangenziale Est di Milano vedranno la luce entro l’anno e saranno operative a partire dal 2026 altre quattro stazioni di rifornimento a idrogeno: una gemella a Carugate dal lato opposto sulla corsia nord, un impianto a Rho, sulla Tangenziale Ovest, e altre due stazioni a Tortona, in Piemonte, lungo l’autostrada A7 Milano-Genova.

L’utilizzo dell’idrogeno come alternativa sostenibile ai carburanti tradizionali si inserisce nel più ampio contesto delle politiche europee per la decarbonizzazione e la transizione verso la neutralità climatica

Foto: FNM

Dalla Germania al mar Mediterraneo

L’iniziativa è stata promossa da Milano Serravalle – Milano Tangenziali con l’obiettivo di avviare un modello di mobilità a idrogeno applicato al trasporto su gomma in Italia, a partire da uno snodo infrastrutturale chiave nel cuore della Lombardia. “Un’area strategica per il trasporto” ha affermato il presidente di MISE Elio Catania, “che favorisce il transito di veicoli a idrogeno lungo l’asse Europa-Genova, supportando la logistica verso Svizzera e Germania. L’iniziativa mira a incentivare l’adozione di veicoli a idrogeno, specialmente nel trasporto pubblico, contribuendo alla transizione verso una mobilità a zero emissioni e agli obiettivi di decarbonizzazione del trasporto su gomma”.

Si tratta ovviamente di una fase iniziale. Occorre innanzitutto costruire una filiera e la filiera è fatta di una rete di distribuzione. La scelta di aprire a Carugate è stata dettata dal flusso del trasporto dal Nord Europa verso il porto di Genova, per intercettare il traffico di merci in tutta Europa. Da qui, infatti, passano due corridoi europei fondamentali, il corridoio 2 e il corridoio 5, con punto di arrivo il mar Mediterraneo.

Come funziona la stazione di Carugate Est

La nuova stazione di rifornimento a idrogeno situata a Carugate Est è un impianto all’avanguardia, articolato in tre componenti fondamentali: gli erogatori, i sistemi di stoccaggio e le baie dedicate ai carri bombolai con i relativi compressori. Progettata per garantire massima efficienza e sicurezza, la struttura permette la distribuzione di idrogeno compresso tramite tre differenti erogatori, operativi a due livelli di pressione: 350 bar, in modalità sia Low Flow (LF) sia High Flow (HF), e 700 bar, per veicoli di ultima generazione. La capacità complessiva di erogazione si attesta intorno a una tonnellata al giorno, un valore che consente il rifornimento giornaliero di numerosi mezzi, anche pesanti (ma la capacità può essere raddoppiata in futuro).

Ogni erogatore è dotato di un sofisticato sistema di pre-raffreddamento (pre-cooling), che abbassa la temperatura del gas fino a -40 °C, condizione necessaria per un trasferimento sicuro, rapido e stabile del combustibile ai veicoli, dato che nel momento in cui l’idrogeno fuoriesce nel serbatoio si riscalda creando una condizione di pericolo. Lo stoccaggio fisso dell’idrogeno è affidato a due batterie di bombole: una a media pressione (500 bar), con una capacità di 333 kg (pari a circa 10,5 m³), e una seconda ad alta pressione (930 bar), in grado di contenere 115 kg (circa 2,4 m³) di gas.

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