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WeTransfer è diventata l’ultima grande piattaforma digitale a essere accusata di utilizzare i dati degli utenti per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Recentemente, il popolare sito per il trasferimento di file di grandi dimensioni ha aggiunto un nuovo paragrafo ai suoi termini di servizio. L’aggiornamento suggeriva che utilizzando WeTranfer gli utenti avrebbero rinunciato ai diritti sui documenti condivisi, che l’azienda avrebbe potuto impiegare allo scopo di “migliorare le prestazioni di modelli di apprendimento automatico“.
La modifica introdotta da WeTransfer
“Per consentirci di gestire, fornire e migliorare il servizio e le nostre tecnologie (e di svilupparne di nuove), dobbiamo ottenere dall’utente alcuni diritti relativi ai contenuti coperti da diritti di proprietà intellettuale. Con la presente, l’utente ci concede una licenza perpetua, mondiale, non esclusiva, esente da royalty e trasferibile per l’utilizzo dei suoi contenuti allo scopo di gestire, sviluppare, commercializzare e migliorare il servizio oppure nuove tecnologie o servizi, incluso il miglioramento delle prestazioni dei modelli di apprendimento automatico che rafforzano il nostro processo di moderazione dei contenuti, in conformità con la politica sulla privacy e sui cookie”, recitava la modifica, che era stata introdotta alla fine di giugno e sarebbe entrata in vigore il prossimo 8 agosto.
Fondato nel 2009, WeTransfer si è imposto come uno dei servizi di trasferimento file più utilizzati a livello mondiale. Permette di inviare gratuitamente documenti fino a 2 gigabyte senza registrarsi al sito, oltre a trasferimenti fino a 300 gb con l’iscrizione al piano in abbonamento più completo. Secondo le stime, la piattaforma – acquistata lo scorso anno dall’italiana Bending Spoons – ha circa 80 milioni di utenti mensili, molti dei quali la utilizzano per inviare materiali professionali o riservati.
Le proteste sui social
Questo spiega perché l’aggiornamento dei termini di utilizzo ha scatenato un’ondata di critiche sui social media. Molti utenti si sono scagliati contro la nuova politica di WeTransfer, sottolineando i rischi legati a un uso non del tutto consapevole del servizio.
In particolare, gli attacchi si sono concentrati sulla mancanza di trasparenza e sulla possibilità che contenuti protetti da copyright possano essere impiegati da sistemi di intelligenza artificiale senza il consenso esplicito dei creatori.