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Ana Holdings è tornata alla redditività per la prima volta in 10 trimestri e il cash-flow operativo si è avvicinato ai livelli pre-Covid, superando i 100 miliardi di yen (circa 770,8 milioni di dollari). Questi i dati salienti a chiusura del primo trimestre dell’esercizio fiscale 2022-23, terminato lo scorso 30 giugno.
La domanda dei passeggeri sulle rotte internazionali e nazionali si è ripresa, mentre quella cargo è rimasta elevata. Il fatturato operativo è aumentato di 151,5 miliardi di yen (circa 1,1 miliardi di dollari), raggiungendo i 350,4 miliardi di yen (circa 2,7 miliardi di dollari) – un incremento del 176% rispetto all’anno precedente. Le spese operative sono invece cresciute di 88,2 miliardi di yen (circa 679,8 milioni di dollari), attestandosi a 351,7 miliardi di yen (circa 2,7 miliardi di dollari) – un aumento del 133% – grazie alla riduzione dei costi fissi pianificati nell’ambito della riforma strutturale del business.
In particolare, sul network internazionale il load factor è salito al 70,7%, avvicinandosi ai livelli pre-Covid, grazie alla crescita della domanda conseguente all’allentamento delle restrizioni all’ingresso in diversi Paesi. Con la ripresa della domanda business proveniente dal Giappone, al ritorno degli espatriati e alla incrementata richiesta di collegamenti tra l’Asia e il Nord America, il numero di passeggeri è aumentato di 5,2 volte e i ricavi sono aumentati di 4,8 volte con un significativo miglioramento rispetto all’anno precedente.
Per l’intero anno finanziario che si concluderà a marzo 2023, Ana Holdings stima un fatturato di 1.660 miliardi di yen (circa 12.7 miliardi di dollari) e un utile un operativo di 50 miliardi di yen (circa 385,4 milioni di dollari).