martedì, Settembre 9, 2025

Come funziona l'operazione London Bridge, il piano in caso di morte della regina Elisabetta

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Le condizioni di salute della regina Elisabetta II hanno messo in allarme tutto il Regno Unito. È stato lo stesso ufficio stampa di Buckingham Palace, la residenza ufficiale dei sovrani del Regno Unito, a diramare la comunicazione sullo stato di salute della regina. Dopo aver saltato una riunione virtuale a seguito della nomina della nuova prima ministra britannica Liz Truss, “in seguito a una nuova valutazione del suo stato questa mattina, i dottori della regina hanno espresso preoccupazione e raccomandato che ella rimanga sotto sorveglianza medica”, si legge sul sito ufficiale. Secondo i giornali, il principe Carlo, erede al trono, con la consorte Camilla e il principe William, secondo in linea di successione, si sarebbero già recati alla residenza di Balmoral, dove la regina si trova “a riposo”.

Su internet tutti stanno già parlando dell’Operazione London bridge. È il nome in codice del piano per gestire i funerali della regina. Il piano, originariamente creato negli anni Sessanta e poi aggiornato più volte, prende il nome dalla tradizione di avvertire il primo ministro britannico con la frase in codice “London bridge is down” per comunicare la morte di un sovrano. L’organizzazione coinvolge dipartimenti del governo, la polizia della città di Londra, l’esercito britannico, la Chiesa d’Inghilterra, i media e i Parchi reali di Londra. Alcune decisioni chiave riguardo al piano sono state prese dalla regina Elisabetta stessa, mentre altre sono in capo al successore.

Il piano in sé si divide in undici giorni, che partono dal D-Day, cioè il giorno della morte della sovrana, per arrivare al D-Day 10, quando il funerale verrà celebrato nell’abbazia di Westminster. Il primo giorno, nelle ore successive alla scomparsa della regnante, verranno avvertiti a cascata il primo ministro, il segretario di gabinetto (il più alto funzionario del Regno Unito) e alcuni dei ministri e funzionari più anziani.

Il premier provvederà poi ad annunciare l’evento all’ufficio del consiglio privato, che coordina il lavoro del governo per conto del monarca. Successivamente, l’ufficio del ministero degli Esteri comincerà a comunicare la notizia ai governi dei 51 Stati membri del Commonwealth delle Nazioni, del quale la regina è ufficialmente il capo. Dopo le comunicazioni ufficiali, la notizia verrà trasmessa alla Press Association che la diffonderà ai media di tutto il mondo.

Il giorno successivo alla morte della regina, il Consiglio di successione proclamerà il nuovo monarca, che in questo caso dovrebbe essere Carlo, alla presenza del primo ministro e dei ministri più importanti. A seguito della cerimonia di proclamazione, il nuovo sovrano si riunirà con i ministri.

Dal terzo giorno, cioè il D-Day 2, fino all’undicesimo, il nuovo monarca girerà il paese per ricevere le condoglianze ufficiali. Mentre il sesto giorno il corpo della regina verrà trasportato nell’abbazia di Westminister, dopo essere stato portato a Buckingham Palace. All’undicesimo giorno cioè il D-Day 10, il funerale di stato si terrà presso l’Abbazia di Westminster. A mezzogiorno ci sarà un silenzio di due minuti in tutta la nazione, seguito da processioni a Londra e Windsor. Infine, ci sarà un servizio funebre nella Cappella di San Giorgio al Castello di Windsor e la regina sarà sepolta nella Cappella commemorativa del re Giorgio VI del castello.

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