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Una ricercatrice e un ricercatore sono morti nell’esplosione di un prototipo di auto ibrida che stavano testando. L’incidente è avvenuto a Napoli, nell’ambito di un progetto finanziato dall’Unione europea e realizzato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), per trasformare le auto con motori a combustione convenzionali in veicoli ibridi, alimentati in parte tramite energia solare.
Si tratta dell’ingegnera Maria Vittoria Prati, ricercatrice del Cnr e responsabile del progetto, e Fulvio Filace, ricercatore tirocinante dell’università di Salerno. I due sono stati ricoverati immediatamente dopo l’incidente in condizioni molto gravi, ma sono morti in ospedale. In un comunicato, il Cnr ha espresso il suo cordoglio e la sua vicinanza ai familiari delle vittime, annunciando l’avvio di un’indagine interna per verificare le dinamiche.
La procura di Napoli è già al lavoro per capire cosa abbia causato l’esplosione del veicolo, ma ancora tutte le piste sono aperte. Il prototipo, brevettato da eProlnn, spin-off dell’università di Salerno, consisteva in un’auto con motore a combustione, equipaggiata di motori elettrici supplementari, caricati da una batteria connessa a pannelli solari posizionati sul tettuccio e sul cofano del veicolo.
La ricerca è parte del progetto Life save dell’Unione europea, per l’elettrificazione solare delle automobili. Lanciato nel 2017 ha come obiettivo ridurre le emissioni del settore automobilistico, attraverso la creazione di kit installabili agilmente sulle auto convenzionali, come viene fatto da anni con gli impianti a metano o gpl.
Il Cnr ha specificato come sia ancora “assolutamente prematuro avanzare ipotesi” sulle cause dell’incidente, che potranno essere formulate unicamente a seguito di “una minuziosa analisi anche scientifica” che sta già avvenendo. Per celebrare la memoria delle due persone scomparse, l’ente ha già annunciato la programmazione di eventi e momenti di ricordo nell’ambito delle ricorrenze per il centenario del Cnr.