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“Quello che vedo e sento nelle nostre conversazioni è che ogni agenzia sta ancora cercando di capire dove si inserisce in questa missione e in questa architettura, che sono molto ampie“, dice Susanne Hake, direttrice generale delle attività governative statunitensi presso l’azienda di intelligence geospaziale Maxar.
Mark Montgomery, direttore esecutivo della Cyberspace solarium commission, un organismo di consulenza governativo sulle minacce informatiche e spaziali, ritiene che quasi certamente SpaceX avrà un ruolo importante nel progetto, grazie all’attuale posizione dominante nel settore delle missioni spaziali commerciali. Va però sottolineato che il commento di Montgomery è antecedente alla lite pubblica – poi parzialmente ricomposta – che ha certificato il deterioramento dei rapporti tra Trump e il capo di SpaceX Elon Musk. “L’unica cosa che riterrei coerente, e quasi sicuramente vera, è che SpaceX farà parte del ciclo di lancio“, afferma Montgomery, aggiungendo però che “sarebbe criminale” determinare vincitori e vinti in queste prime fasi del processo.
A metà aprile, Musk ha dichiarato che SpaceX “non ha cercato di fare offerte per alcun contratto“ legato al progetto Golden dome (cosa che peraltro non sarebbe possibile in questa fase) e che spera che “altre aziende” possano lavorare all’iniziativa. L’imprenditore non ha risposto a una richiesta di commento di Wired US.
Clark afferma che Lockheed martin sta partecipando a colloqui iniziali con SpaceX, Palantir, Anduril e molte altre aziende con cui potrebbe stringere partnership per lavorare al Golden dome. “Francamente, penso che sia un po’ prematuro scegliere un team quando non si conoscono esattamente i requisiti“, ha dichiarato a Wired US. Hake spiega che anche Maxar ha iniziato a discutere del progetto con altre imprese. Sostiene che i prodotti dell’azienda, come la tecnologia di imaging in grado di rilevare oggetti nell’orbita terrestre bassa, sono “abbastanza diversi” dalle offerte di SpaceX, Palantir o Anduril, il che significa che Maxar non sarebbe in concorrenza diretta con le tre società.
Clark riporta inoltre che la proposta di Lockheed martin prevede l’espansione del sistema di difesa antimissile statunitense a livello statale e poi nazionale. L’attuale struttura integra già molti componenti dell’azienda, tra cui sistemi antimissile terrestri e marini, nonché un radar a lungo raggio per il rilevamento dei missili. “Al momento, a questo sistema è stato attribuito il merito di aver assicurato zero vittime negli Stati Uniti“, commenta Clark. Anduril ha rifiutato di commentare, mentre il dipartimento della Difesa, SpaceX e Palantir non hanno risposto alle richieste di commento di Wired US.
Perché Trump vuole il Golden dome
Quando a gennaio Trump ha cominciato a parlare della creazione di un sistema di difesa missilistica di “nuova generazione“, si è riferito al progetto usando il nome “Iron dome missile defense shield” (Scudo di difesa missilistica Iron dome), per poi ribattezzarlo “Golden dome for America”, come emerge da una richiesta di informazioni pubblicata ad aprile dalla Missile defense agency.
