Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Caratterizzata da bollicine pruriginose su mani e piedi, la disidrosi è una malattia della pelle le cui cause esatte non sono ancora state chiarite. Sebbene possa colpire a qualsiasi età, sia associata ad altre condizioni, come la dermatite atopica, e a una predisposizione genetica, si tratta comunque di una malattia non grave, ma che si può curare. Ecco nel dettaglio quali sono i sintomi della malattia e come di cura la disidrosi.
Disidrosi: che malattia è?
Chiamata anche come eczema disidrosico, dermatite disidrosica o pompholix, la disidrosi è una malattia che si manifesta con piccole vescicole piene di liquido sieroso e pruriginose, posizionate soprattutto sui palmi delle mani o sulle piante dei piedi, ma anche sui lati delle dita. Nei casi più gravi, tuttavia, queste bollicine possono unirsi e formare lesioni più grandi. Successivamente, le vescicole si seccano e si sfaldano per far uscire lo strato di pelle nuova. “Le cause non sono certe ma vengono associate ad un eccesso di sudorazione e all’allergia ai metalli”, riferiscono dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Infatti, tra i più comuni fattori di rischio ci sono: l’esposizione a sostanze irritanti, per esempio contenute in saponi o creme, e ad allergeni, ad esempio metalli come il nichel, assunzione di alcuni farmaci, stress, cambiamenti di temperatura e, infine, l’esposizione alle radiazioni UV.
Trattamento
La disidrosi è una malattia che colpisce a qualsiasi età e recidivante, ossia che può comparire periodicamente per mesi o anche anni. Se non si risolve spontaneamente, quindi, è necessario rivolgersi al dermatologo che, dopo un accurata valutazione, può consigliare l’uso di creme emollienti e idratanti, soluzione disinfettanti e prescrivere terapie specifiche che si basano per esempio sull’assunzione di antistaminici orali, corticosteroidi topici e farmaci corticosteroidi orali. “È importante un trattamento accurato sia per sollievo dei sintomi (prurito e dolore) sia per prevenire infezioni sovrapposte dovute spesso al grattamento”, precisano dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù.
Prevenzione
Per quanto riguarda la prevenzione, invece, bisogna fare particolare attenzione ai fattori di rischio. “Non è possibile prevenire completamente lo sviluppo della disidrosi ma, in generale, è consigliabile mantenere sotto controllo i fattori di rischio, riducendo lo stress e l’esposizione alle sostanze considerate irritanti o utilizzare dei guanti protettivi quando ci si deve entrare in contatto”, ha spiegato Chiara Perugini, dermatologa presso l’Ircss Istituto Clinico Humanitas di Rozzano. “Anche lavare le mani con detergenti delicati e mantenerle idratate può aiutare a evitare lo sviluppo di disidrosi”.
