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Genericamente facciamo partire quel che viene definito periodo del cinema di paranoia con gli anni ‘70 americani, quelli che culminano con il Watergate ma sono più in generale dominati dall’insicurezza. L’idea è che lo stato non sia amico ma anzi attraverso le sue agenzie governative (in primis la Cia) spii tutti, cittadini inclusi. I film del genere paranoico hanno complotti, persone che ne spiano altre, protagonisti che sono testimoni involontari di eventi che sembrano semplici e chiari ma in realtà nascondono qualcosa di più losco.
Nonostante il genere non sia mai morto, oggi è più vivo che mai grazie alla cronaca. I documenti resi disponibili a tutti da Edward Snowden hanno svelato che effettivamente il governo statunitense spia tutti, cittadini e capi di stato stranieri. Il film Snowden di Oliver Stone, uscito questa settimana in Italia, lo racconta e lo spiega per filo e per segno, rispolverando alla grande la vecchia paranoia del controllo.
Ma siccome ogni era ha la paranoia che si merita, abbiamo radunato i 10 film più rappresentativi delle fobie del controllo. In rigoroso ordine di ossessione.
10. L’invasione degli ultracorpi
Prima di tutti c’erano loro, gli alieni che arrivano sulla Terra ma non ce ne accorgiamo, si mescolano a noi, sono come noi ma senza emozioni, ci vogliono tutti uguali. Era la paranoia del comunismo che si vuole fare strada in America. Tra di noi ci sono degli americani comunisti e ci vogliono levare tutto quello che siamo, ci vogliono uniformare.
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Dobbiamo stare allerta.
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9. Essi vivono
Quasi 40 anni dopo, di nuovo sono gli alieni a rappresentare una minaccia silenziosa e mescolata a noi. Un uomo per caso entra in contatto con un paio di occhiali da sole inforcati i quali è in grado di vedere le cose come davvero stanno. Molte persone sono in realtà alieni, i cartelloni pubblicitari in realtà recano scritto cose come “Obbedisci”, “Compra”, “Conformati”, “Non protestare”, la televisione è in mano loro, i media fanno il lavaggio del cervello, tutto è nascosto e nessuno ci vuole credere.
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8. Va’ e uccidi
Prima ancora che partisse la vera era della paranoia questo film di Fuller metteva in scena il controllo mentale dei soldati, uno stato che è pronto a lavare il cervello dei propri ragazzi per fargli fare quel che non vorrebbero senza tante storie. Epica la prima scena in cui i personaggi pensano di stare da una parte e invece sono da tutt’altra.
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7. Niente da nascondere
Haneke non ha proprio in mente la paranoia da controllo del governo ma in questo film in cui una coppia borghese scopre che qualcuno li guarda (perché ricevono delle vhs in cui è inquadrata casa loro), senza riuscire a capire chi e soprattutto perché, è un inno alla paranoia e quel che è in grado di fare. Scoperchiare il passato, risvegliare demoni, brutalizzare le menti.
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6. Blow out
Ci sono moltissime cose di cui in realtà parla questo film su un tecnico del suono che nel raccogliere rumori ambientali in un parco, registra anche un incidente d’auto che tanto incidente poi non era. È un film sul cinema, sul montaggio, sull’ossessione ma ovviamente anche uno sulla paranoia, perché quel che pare semplice non lo è e dietro un evento che tutti vogliono coprire si nasconde altro, qualcosa di molto più grosso.
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5. Nemico pubblico
Considerato non ufficialmente l’aggiornamento di La Conversazione alla fine degli anni ‘90 (del resto c’è sempre Gene Hackman nel medesimo ruolo, anche se il nome è diverso), questo film di Tony Scott mette in fila possibili cospirazioni e fa agire una spia esperta di sorveglianza per mostrare tutto quel che è (im)possibile fare per spiare gli altri.
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4. I tre giorni del Condor
L’unità della Cia che scandaglia giornali e libri per trovare messaggi o trame nascoste viene fatta fuori di colpo. Casualmente si salva solo uno di loro, uscito a prendere da mangiare. Lungo tre giorni scoprirà che c’è qualcuno nel governo che ha intenzione di fare fuori quel braccio, un complotto di cui nessuno parla e che solo per il fatto di esserne a conoscenza lo mette in pericolo.
Una delle punte massime della paranoia 70s.
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3. Le vite degli altri
Nella Germania dell’Est la Stasi aveva un controllo sulle vite delle persone comuni che non è paragonabile a null’altro. Conversazioni ascoltate di nascosto potevano significare una condanna a morte, in questo delirio uno degli impiegati che ha il compito di tenere d’occhio le persone e decretarne la morte in caso scopra qualcosa, sviluppa un’affezione per alcune vittime di cui conosce tutto solo per averle ascoltate.
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2. Ipotesi di complotto
Mel Gibson è il re dei paranoici. Lo stereotipo di chi sembra credere a tutto e vede in ogni cosa un complotto o una cospirazione, in ogni indizio un doppio significato. Incontra Julia Roberts che ne rimane shockata e spaventata, almeno fino a che non inizia a sembrare che dopo tutto lui abbia ragione…
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1. La conversazione
Il re di qualsiasi film di paranoia. Un investigatore privato esperto in intercettazioni per conto di un cliente scopre una conversazione che gli pone uno scrupolo morale. Decide di non portare a termine il lavoro ma i nastri gli vengono rubati. Anche lui era sorvegliato. Inizia una paranoia ossessiva che sembra non avere fine e lo porta a distruggere il proprio appartamento alla ricerca di cimici.
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