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Marseille Da Gerard Depardieu ci saremmo aspettati qualcosa di più, e con lui dalla prima serie Netflix originale prodotta su suolo europeo. Poteva essere – almeno sulla carta – la risposta francese ad House of Cards, e invece non lo è stata. A lasciar di più a desiderare è la scrittura insipida e senza carattere. Si procede per cliché visti e rivisti, con la conseguenza che dei personaggi, e della storia, ci si stanca in fretta
The Family Dopo dieci anni di assenza, e caso archiviato per omicidio, il figlio del sindaco della cittadina di Red Pine ricompare magicamente, con tutto quello che ne consegue. Le promesse non erano male eppure fin dalle prime puntate lo show è apparso poco credibile. Gli errori di casting, sommati alla totale mancanza di pathos ne hanno decretato il fallimento. E infatti è stato cancellato dopo una sola stagione
I Medici Lo abbiamo già detto altrove, per quel che ci riguarda la stroncatura è inevitabile. Messa in scena sciatta e datata, fotografia “smarmellata” e CGI quasi ridicola. Gli intrighi amorosi e di potere messi in scena non sono piaciuti nemmeno ai discendenti della famiglia Medici, che ne hanno chiesto la cancellazione. E invece la serie su Rai 1 ha avuto un grande pubblico ed è già in produzione la seconda stagione. Sperando che sia migliore della prima
Dead of Summer Ideata dagli sceneggiatori di Lost e ideatori di Once Upon a Time, Adam Horowitz ed Edward Kitsis, sulla carta poteva essere la serie dell’anno. La storia di un campeggio estivo che si trasforma in un incubo, tra segreti, sangue e misteri. E invece, dopo la prima stagione, si è rivelato uno show per ragazzini, senza pretese, che a tratti sembra una parodia degli slasher anni ’80. Peccato
Limitless Si tratta del sequel del fortunato film diretto da Neil Burger, basato sul romanzo Territori oscuri di Alan Glynn, con Bradley Cooper e Robert De Niro tra i protagonisti. Come nel film, la serie racconta di un giovane nullafacente che dopo aver ingerito una pillola di un farmaco sperimentale si ritrova con capacità neuronali sovraumane. Ben presto l’FBI gli chiederà aiuto, e è proprio qui che iniziano i problemi. La serie si riduce a un classico poliziesco, con un diverso caso da risolvere a ogni episodio. Come se non bastasse la virata verso i toni comici farebbe perdere la pazienza anche agli spettatori più ben disposti. Forse anche per questo, la serie è stata cancellata dopo solo una stagione
Fear The Walking Dead Ormai abbiamo perso le speranze. Non c’è modo perché la serie nata dalla costola di The Walking Dead possa migliorare. Con il passare degli episodi s’è perso l’elemento più interessante dello show: la paura dei protagonisti (che riecheggia anche nel titolo). In più, con i personaggi tutti sparpagliati che procedono da soli, la trama è un bel pasticcio. Ma nonostante questo la serie è stata rinnovata per la terza stagione
Aquarious Per chi è cresciuto con X-Files, e poi è approdato a Californication, David Duchovny è un nome cui è difficile non volere bene. Ed è infatti lui l’unico motivo per cui in molti hanno continuato a vedere Aquarious. Da uno show che racconta di Charles Manson e della serie di omicidi tra i più tristemente conosciuti al mondo ci si aspettava di più. E di più pretendevamo dal personaggio di Manson (interpretato da Gethin Anthony che abbiamo di certo preferito nel ruolo di Renly Baratheon), che risulta invece anonimo, senza carattere né carisma. Per fortuna, dopo questa disastrosa seconda stagione, la serie è stata cancellata
The Affair 2 Tanto la prima stagione ci aveva conquistati, quanto la seconda stagione ci ha delusi. Gli intrighi amorosi della serie sono ormai lasciati sullo sfondo per dare ampio spazio al legal drama. Anche la caratteristica più interessante della serie, quella di raccontare in ogni episodio gli avvenimenti dal diverso punto di vista dei due protagonisti principali, è stata pasticciata. Inserendo il punto di vista di molti personaggi la narrazione risulta troppo frammentaria. La risoluzione del mistero, e il colpo di scena relegato alla puntata finale, non sono bastati a risollevare lo show
Crisis in six scenes Quando Amazon ha ricoperto di soldi Woody Allen per costringerlo a scrivere una serie tv (che inizialmente aveva rifiutato si scrivere) in molti abbiamo stappato lo spumante. Purtroppo ce ne siamo dovuti pentire. In un panorama televisivo che offre prodotti del calibro di Westworld o The Night Of, la serie di Allen non ha nulla di innovativo e interessante. Crisis in six scenes è una via di mezzo tra uno spettacolo teatrale e una delle classiche comedy a cui Woody Allen ci ha abituato da anni, e che non avevamo bisogno di vedere oggi in tv
Telenovela Da noi in Italia, trasmessa da Joi, è arrivata con il titolo Hot&Bothered, ma l’originale americano era di certo più azzeccato. Questa comedy che racconta la vita della protagonista di una telenovela in lingua spagnola, che però non parla spagnolo, punta tutto sul fascino della protagonista Eva Longoria, che di recente sembra non azzeccarne una. Ridicola all’eccesso e a tratti kitsch la prima stagione della serie ha avuto ascolti bassissimi, ed è stata cancellata
Si sta per concludere il 2016 ed è l’ora di fare bilanci. Anche quest’anno – complice Netflix che ci tiene compagnia da poco prima del 2016, e Sky Atlantic che ha risposto per le rime – abbiamo potuto fare grande scorpacciata di serie tv. Molte ci hanno conquistato (Da Westworld a The Night Of), ma come è normale che sia, qualcuna ci ha deluso.
Nella gallery troverete un elenco delle 10 serie da cui ci aspettavamo qualcosa di più.
Ce n’è per tutti i gusti. Ci sono quelle cancellate – a ragione – dopo una sola stagione, ci sono gli esperimenti di produzioni locali e originali Netflix, c’è una grande serie da cui ci saremmo aspettati grandi cose, e c’è quella che consideriamo la peggiore serie dell’anno. Purtroppo si tratta di una co-produzione italiana, con la speranza che l’anno prossimo sapremo fare qualcosa di meglio.
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