Questo articolo è stato pubblicato da questo sito
Un tempo Justin Bieber era considerato un outsider dello stile. Il cantante con la faccia da bambino, nonché uomo peggio vestito del 2019 di GQ, è stato uno dei primi sostenitori dello stile Scumbro, la deriva trasandata del normcore, ed è tra i primi ad avere indossato le Crocs in pubblico. I capelli della star erano un disastro, un po’ come quelli di Boris Johnson, pure peggio, e la maggior parte dei suoi vestiti erano coperti di macchie. Poi è arrivata la pandemia. All’improvviso, il guardaroba di Bieber, fatto di felpe da mercatino ed enormi pantaloni della tuta, ha iniziato a sembrare attraente come se fosse vestito di tutto punto. Da un giorno all’altro, la star di Sorry si è trasformata dall’essere una specie di incarnazione terrena di Beavis and Butthead, i due squinternati cialtroni protagonisti dell’omonima sitcom animata creata da Mike Judge, a signore dello stile. Prova ne è l’apparizione nelle campagne di Balenciaga, con i suoi caratteristici e voluminosi strati di vestiti, e persino la presenza, insieme a sua moglie Hailey, su una copertina di Vogue America.
Di recente, Bieber ha spostato la propria attenzione sartoriale verso una nuova e sorprendente direzione. L’artista che l’anno scorso è stato il più ascoltato nella storia della piattaforma Spotify, ha lasciato alle spalle il drappeggio streetwear della sua uniforme del 2021 e ha optato, invece, per una silhouette aderente dal taglio corto, ispirata allo stile Y2k, anni 2000, fatta di felpe con cappuccio, jeans a vita alta e sneaker oversize da papà, senza tradire nella scelta delle scarpe il suo antico gusto. In occasione delle sue apparizioni sul palco delle tappe statunitensi del Justice World Tour, Bieber ha sfoggiato a Los Angeles un look asciutto e slanciato abbinando una felpa bianca con cappuccio a un gilet stretto e pantaloni svasati; mentre a Denver ha indossato una felpa grigia dal taglio alto con cappuccio e lo stesso gilet accostati a un paio di pantaloni di pelle rossa svasati del designer britannico Ernest W. Baker.